Se l’economia italiana va consolidando la propria ripresa, con previsioni superiori alle attese, per il settore delle costruzioni, invece, stremato da una crisi decennale, ancora non si riescono a scorgere segnali di cambiamento.
È ciò che emerge dall’Osservatorio congiunturale sull’industria delle costruzioni dell’Ance, dal titolo “2017 Perché l’edilizia non ha agganciato la ripresa”, presentato il 19 luglio scorso a Roma.
Le previsioni che l’Ance aveva formulato a gennaio erano quelle di una crescita degli investimenti in costruzioni pari allo 0,8% per il 2017. Ad oggi la stima è ferma allo 0,2%.
Gli investimenti nella nuova edilizia residenziale sono stati nel 2017 pari a – 1,5% rispetto all’anno precedente, mentre quelli in costruzioni non residenziali +0,9%. Un dato positivo lo si registra nel mercato immobiliare non residenziale, che nel primo trimestre ha segnato un + 13,4%.
Per quanto riguarda le costruzioni non residenziali pubbliche l’aumento stimato dall’Ance per il 2017 sarà dello 0,2% Un dato negativo rispetto alle previsioni fatte a gennaio, che si attestavano sul + 1,9%.
Quanto alla occupazione, le previsioni sono di un aumento dello 0,6 % appena. Una crescita irrisoria se si pensa che dal 2008 ad oggi il settore ha perso 600 mila posti di lavoro.
I Governi negli ultimi due anni hanno puntato molto sulle infrastrutture, solo le ultime manovre economiche 2016 e 2017 hanno stanziato 100 miliardi di euro distribuiti in 15 anni per opere pubbliche. Eppure l’Istat ha certificato un calo del 4,5% negli investimenti: 1,6 miliardi in meno nel 2016 rispetto al 2015.
“Dai dati emerge con chiarezza una situazione di stallo nella quale versa il settore delle costruzioni, in controtendenza con l’andamento dell’economia in generale che evidenzia un consolidamento della crescita, tanto da far rivedere al rialzo le stime del Pil”, è il commento di Giuliano Campana, presidente dell’Ance, pubblicato da youtradeweb.com – Siamo stati costretti a rivedere al ribasso le stime, e la crescita che quest’anno avevamo previsto dello 0,8% si ferma a un misero 0,2%. Mentre gli organismi nazionali rivedono al rialzo le stime del Pil per il 2017 (+1,4% Banca d’Italia e +1,3% Confindustria), il settore delle costruzioni non riesce ad agganciare la ripresa. La stima per l’anno in corso degli investimenti in costruzioni è pari a +0,2%: un aumento del tutto trascurabile per parlare di effettiva risalita”.
Secondo quanto pubblica Repubblica.it per Edoardo Bianchi, vicepresidente Ance: “Il quadro normativo in perpetuo movimento e un processo decisionale decisamente farraginoso hanno creato la tempesta perfetta: i 100 miliardi stanziati restano incagliati nei mille rivoli della macchina amministrativa e non si traducono in lavori”.
Sotto accusa sono in particolare le incertezze normative legate alle modifiche al Codice degli appalti, il contratto Anas bloccato da 9 mesi e il fatto che non siano ancora state completate le procedure di ripartizione del Fondo investimenti da 47 miliardi.
La proposta risolutiva dell’Ance?
– prorogare la misura relativa alla detrazione del 50% dell’Iva per l’acquisto di case in classe energetica A o B;
– estendere alle zone di rischio sismico 2 e 3 la detrazione Irpef fino all’85% del prezzo di vendita per l’acquisto di case antisismiche, derivanti da interventi di demolizione e ricostruzione, anche con variazione volumetrica;
– introdurre l’applicazione delle imposte di registro, ipotecaria e catastali in misura fissa (pari a 200 euro ciascuna) all’acquisto dalle imprese edili di immobili da riqualificare;
– mettere a regime la detrazione Irpef per il recupero edilizio, nell’attuale modalità “potenziata” e della detrazione per interventi di riqualificazione energetica eseguiti su edifici esistenti, attualmente in vigore fino al 31 dicembre 2017;
– accelerare i tempi di apertura dei cantieri delle risorse stanziate per le opere pubbliche;
– istituire fondi per la progettualità e il potenziamento o l’effettiva operatività di quelli già esistenti;
– creare un “Coordinatore nazionale agli investimenti pubblici”, che supervisioni e faciliti il complesso processo di realizzazione di programmi e interventi infrastrutturali.
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