L’architettura che verrà: i progetti più attesi del 2023

1810

I progetti più attesi del prossimo futuro ruotano attorno a cultura e storia, città e dimensione umana. Ne presentiamo cinque, in tutto il mondo, che rappresentano le tendenze di quest’anno appena cominciato. 

Il 2023 sarà un anno peculiare per l’architettura. Sebbene non siano previsti annunci sensazionali, molti progetti importanti, rallentati dalla pandemia, stanno adesso recuperando il tempo perduto. In quelli che vedremo si incrociano tendenze diverse. Ritroviamo la valorizzazione degli edifici storici e la sostenibilità ambientale, l’influenza del mondo digitale e l’attenzione ai fruitori delle opere.

Una grade biblioteca trasparente a Pechino

La Sub-Center Library di Pechino progettata dallo Studio Snøhetta ricorda una grande foresta di gingko. La facciata trasparente enfatizza gli spazi e invita le persone ad attraversarli, lasciando intravedere quello che ospita all’interno. È una biblioteca pensata come uno spazio di apprendimento e condivisione, realizzata per offrire ai suoi fruitori un ambiente confortevole. 
La sostenibilità è uno degli elementi portanti della Sub-Center Library. I materiali utilizzati sono di provenienza locale e il tetto possiede elementi fotovoltaici integrati che consentono di produrre energia direttamente dal sole.

Un tessuto connettivo per il Museo di Storia Naturale di New York

Il Richard Gilder Center for Science, Education and Innovation è la più recente aggiunta allo storico Museo di Storia Naturale di New York. La struttura, progettata dallo Studio Gang, collega spazi e gallerie del museo, creando una sorta di campus continuo della conoscenza, in cui tutto è connesso.
Anche qui ritroviamo la volontà di favorire la circolazione delle persone all’interno della struttura, incoraggiando la voglia di esplorazione e di scoperta. Lo spazio, simile a un canyon, consiste in circa 230 mila metri quadri in acciaio, vetro e calcestruzzo spruzzato.

Il nuovo headquarter milanese del Gruppo Unipol

Un altro tassello si aggiungerà presto all’area milanese di Porta Nuova. Torre Unipol, nuova sede della holding finanziaria, avrà una forma ellittica che si sviluppa su 23 piani fuori terra e 3 piani interrati, per una superficie totale di 31 mila metri quadri. Sulla facciata in legno vetro si estende una geometria a rete, metafora del sistema che distingue le relazioni e la società contemporanea. L’involucro esterno è progettato per isolare l’edificio in inverno e limitarne il surriscaldamento in estate. Tutte queste caratteristiche, unite all’impiego di pannelli solari in facciata e a un sistema duale per la raccolta delle acque piovane, permettono all’edificio di puntare a una certificazione LEED Platinum.

Il nuovo ingresso della Cattedrale di Angers

La Cattedrale di Angers, in Francia, ha una storia che risale all’inizio dell’XI secolo. Nel corso di oltre mille anni, ha subito incendi, ricostruzioni, demolizioni parziali e moltissime modifiche. L’ultima sarà quella firmata da Kengo Kuma and Associates, lo studio che ha progettato il nuovo ingresso della cattedrale. L’antico portico che precedeva la facciata venne demolito nel 1806 e ricostruirlo in modo identico sarebbe stato impossibile per l’insufficienza dei dati raccolti. Il progetto di Kengo Kuma consiste in un rettangolo di pietra con cinque archivolti attraverso cui sarà possibile intravedere quello che è rimasto del portale originale. Una struttura armoniosa, che stabilisce un dialogo tra l’architettura contemporanea quella medievale. 

L’ultima opera di Christo e Jeanne-Claude

The Mastaba è l’ultima grande opera progettata dai due artisti Christo e Jeanne-Claude, di cui aspettiamo di vedere l’evoluzione nel corso di quest’anno. Vladimir Yavachev, loro nipote, è stato incaricato di portare avanti l’ambizioso progetto che, a differenza delle altre opere di Christo, sarà permanente. Una volta realizzata, The Mastaba sarà la scultura più grande del mondo. Serviranno 410 mila barili di acciaio multicolore e dieci torri di elevazione per assemblare questa enorme ziggurat che dovrebbe sorgere nel deserto di Liwa, a sud di Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti.
Per finanziare il progetto, la fondazione dei due artisti venderà un NFT per ogni barile.

Credit foto e fonti: Domusweb.it, Studiogang.com, Snohetta.com, Urbanupunipol.com, KKAA.co.jp

NESSUN COMMENTO

SCRIVI UNA RISPOSTA