È in arrivo una nuova detrazione fiscale legata alla riqualificazione edilizia: è il “Bonus Facciate”, per la ristrutturazione dei prospetti esterni degli edifici.
Si evince dal Documento programmatico di bilancio del Ministero dell’Economia e delle Finanze, che contiene anche la proroga dell’Ecobonus, Bonus ristrutturazioni e il Bonus Mobili.
Le misure confluiranno nel Ddl di bilancio e nella bozza di Decreto Fiscale, che hanno ottenuto il via libera, salvo intese, del Consiglio dei Ministri.
A proporre la misura, il Ministro per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo (Mibact), Dario Franceschini, per rilanciare gli investimenti per il restauro e il recupero delle facciate di palazzi e condomìni, una “norma coraggiosa che renderà più belle le città italiane”.
Franceschini aveva già avanzato una proposta simile nel 2015, anche allora era Ministro per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, e proponeva un “superbonus” superiore al 60% per il restauro delle facciate, per migliorare le città e le periferie e dare lavoro alle imprese.
Franceschini si ispirava e si ispira ad una famosa legge francese degli anni ’60 voluta da Andrè Malraux, ministro della cultura con Charles De Gaulle dal 1959 al 1969, “che ha cambiato l’immagine di molte città della Francia”.
Il Bonus Facciate consisterà in una detrazione del 90% delle spese per la ristrutturazione delle facciate esterne degli edifici, in centro storico o periferia, nelle grandi città o nei piccoli comuni. Per il momento la detrazione è pensata solo per il 2020, ma nulla esclude che possa poi essere prorogata.
“La nuova detrazione – si legge nel comunicato del Mibact, come pubblica edilportale.com – mira a concentrare nel prossimo anno gli investimenti per il rifacimento delle facciate di palazzi e edifici storici e moderni e servirà a rilanciare la cura degli stabili, la riqualificazione del patrimonio edilizio e il risparmio energetico con effetti immediati sull’occupazione nel settore edilizio, sul decoro urbano e sulle entrate fiscali“.
Il nuovo bonus potrebbe creare un giro d’affari da 2,8 miliardi di euro, secondo le stime del Centro studi dell’Ance, e il costo per l’erario dovrebbe aggirarsi intorno ai 12 milioni di euro per il 2021, anno in cui si manifesteranno gli effetti finanziari sul bilancio statale.
Non è ancora chiaro a quali interventi si applicherà il nuovo Bonus Facciate e se si aggiungerà ai bonus già esistenti o ne ingloberà qualcuno rendendo più convenienti gli sconti.
La potenziale platea di riferimento del nuovo Bonus, secondo una ricerca sulle epoche di costruzione degli edifici residenziali in Italia, condotta due anni fa da Cresme e Consiglio Nazionale degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (Cnappc), potrebbe essere composta da:
– 1 milione di edifici costruiti dal 2000 ad oggi;
– 5,5 costruiti dagli anni ’60 alla fine del Novecento;
– 1,8 milioni tra 1946 e 1960;
– 1,4 milioni tra le due guerre;
– 2,2 milioni costruiti prima del 1919.
per un totale di 11,9 milioni di edifici residenziali.
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