È nata a Bisceglie (BT) la nuova scuola dell’infanzia Sandro Pertini, progettata su modello NZEB e pensata per stimolare i bambini a nuove esperienze sensoriali.
Il risultato è tra le best practice italiane di edilizia scolastica selezionate da Legambiente nel dossier Ecosistema Scuola 2017. A portarlo a termine è stato un lavoro interdisciplinare di progettazione architettonica, strutturale e impiantistica.
Ma cos’è un edificio ad energia quasi zero (Nearly Zero Energy Building – NZEB)? Un edificio con un consumo energetico pressoché nullo, che contribuisce quindi, a un ingente risparmio di energia, e che risponde a determinati requisiti tecnici indicati nel piano stesso in isolamento termico dell’involucro edilizio e rispetto di regole stringenti sugli impianti termici.
La scuola Sandro Pertini è frutto del concorso “Sensi Contemporanei – Qualità Italia”, che il Comune di Bisceglie ha lanciato insieme al Ministero per i Beni e le Attività Culturali e al Ministero dello Sviluppo, vinto dal progetto “Terra Madre” di Peralta – design & consulting e 3TI Progetti Italia. Un progetto che immaginava l’edificio stesso come uno strumento didattico che potesse stimolare l’apprendimento dei bambini attraverso esperienze sensoriali e un profondo legame con la natura.
Il legame con la terra è celebrato dalla planimetria dell’edificio: i locali, racchiusi da pareti ortogonali e parallele, sono interrotti da una forma fluida, un corridoio anulare che racchiude una corte interna. Sembra un grembo materno, immaginato come una vera e propria aula a cielo aperto.
A stimolare i sensi dei bambini sono ampie vetrate schermate delle aule, rivolte a sud e impreziosite da colori e rappresentazioni stilizzate di ecosistemi, le vetrate del corridoio anulare, varie tipologie di pavimentazione. Piante aromatiche e vegetali della macchia mediterranea abitano la corte interna insieme ad orti, vivai, alberi da frutta.
La scuola poi comunica con la piazza, dove blocchi posati a secco su sabbia e ghiaia di diverse colorazioni, contengono anche porzioni di terreno lasciato incolto per permettere ai bambini di osservare la crescita delle piante spontanee.
Ogni singolo aspetto dell’edificio è volto al contenimento dei fabbisogni energetici: l’orientamento dell’edificio e degli spazi; la forma della struttura; la corte centrale che consente la ventilazione e l’illuminazione; l’ottimo isolamento termico raggiunto grazie alle soluzioni d’involucro opache; le ampie vetrate rivolte a sud delle aule e quelle del corridoio anulare che si affacciano sulla corte interna (dotate di vetro-camera e schermature solari).
Sia all’interno che all’esterno della scuola le lampade sono tutte a Led. L’edificio ha anche un sistema di raccolta e stoccaggio dell’acqua piovana, che poi si riutilizza per irrigare il giardino didattico.
L’energia è tutta proveniente da fonti rinnovabili, grazie ad una pompa di calore ad elevate prestazioni ed efficienza e a 40 kW di pannelli fotovoltaici che rendono la scuola autosufficiente dal punto di vista energetico: l’energia elettrica raccolta dall’impianto fotovoltaico può essere immagazzinata in batterie ed essere utilizzata all’occorrenza, in caso di maltempo e per illuminare la piazza e le strade circostanti.
Foto credit: Alessandro Peralta e Luigi Filetici
[…] il rivestimento dei divani, il bambù per gli scaffali. In Italia, abbiamo un esempio simile, la Scuola dell’Infanzia NZEB di […]