Il Bonus Facciate sarà rivisto per coordinarsi meglio con le altre detrazioni fiscali sulla casa ed Ecobonus in primis. Ad annunciarlo il Ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, intervenuto al sessantenne di InArch, Istituto nazionale di Architettura.
Sorge quindi il dubbio che il Bonus Facciate riveduto e corretto possa entrare nella Legge di Bilancio 2020. Lo studio di un meccanismo di detrazione fiscale alternativo potrebbe richiedere maggiori approfondimenti e con confronto tra le parti per evitare che un meccanismo pensato per dare linfa al settore edile sortisca l’effetto opposto.
Sul Bonus il Ministro ha dichiarato di essere “abbastanza laico, nel senso che vorrei prima capire quale sarà il reale effetto. Immagino che ci possa essere un po’ di criticità nell’unione dei vari Ecobonus e del Bonus Facciate”.
“Se devo ristrutturare la facciata – ha spiegato il Ministro, secondo quanto pubblica edilportale.com – spendo molti soldi e certamente non posso metterci un cappotto esterno. Allora magari nel mio intervento decido di isolare internamente e, per accedere all’Ecobonus, decido di fare un pacchetto murario che abbia una capacità termica che mi consenta di accedere alla detrazione, portandomi dietro un beneficio in termini di risparmio energetico che è puntuale, ma anche collettivo”.
“Io oggi – ha continuato il Ministro – col Bonus Facciate decido di non fare più il cappotto ma solo le facciate perché tanto ho un bonus più elevato. Questo può essere un elemento di criticità, ma stiamo valutando eventuali correttivi nel testo della Legge di Bilancio”.
Al momento il Ddl è in Senato pronto per l’avvio dell’esame. Dovrà essere approvato entro la fine dell’anno da entrambi i rami del Parlamento.
Gli scenari, quindi, che sembrano concretizzarsi sono tre: il primo è che i tecnici si mettano al lavoro e definiscano in tempi stretti un meccanismo capace di integrarsi con gli altri bonus senza interferire; il secondo è che per mancanza di tempo la misura esca dalla Legge di Bilancio e sia rimandata ad una norma successiva; il terzo è che venga inserito nella Legge di Bilancio, ma definito in dettaglio da un decreto attuativo successivo.
Gli addetti ai lavori hanno già manifestato scetticismo sulla nuova detrazione fiscale. Secondo l’Associazione Nazionale per l’Isolamento Termico e acustico (ANIT), ad esempio, potrebbe pregiudicare le politiche per la sostenibilità ambientale e la riqualificazione energetica.
I progetti di riqualificazione energetica non ancora iniziati, ma deliberati, potrebbero essere bloccati con la prospettiva di poter usufruire nel 2020 di migliori coefficienti di detrazione a fronte di minori requisiti, senza alcun vantaggio energetico ambientale e con conseguente rischio di bloccare il mercato edilizio.
Nella stessa occasione il Ministro Patuanelli ha anche dichiarato che “la Centrale per la progettazione è un errore madornale. Mi auguro che quella struttura, che non è ancora partita, si trasformi in qualcosa di utile”.
Una dichiarazione che farebbe pensare ad una ipotesi di stravolgimento della struttura, nonostante questa sia tra le cose urgenti da fare del nuovo Governo Conte, come annunciato nella Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza (Nadef).
“Negli enti locali – ha spiegato il Ministro, come pubblica edilportale.com – vi sono elementi di criticità nella gestione dei progetti. È giusto accompagnare questo processo e che ci sia una struttura centrale che dia linee guida per i responsabili del procedimento. Ma pensare di tornare al prototipo progettuale di una scuola media o elementare è la morte dell’architettura”.
Per l’Italia, “Paese che esprime incredibili progettisti di opere architettoniche, industriali è fondamentale varare ‘una legge per la qualità del progetto’. Abbiamo grandissime capacità ma lo Stato ha abdicato al suo ruolo di garante della qualità del progetto. I concorsi di progettazione sono diventati un elemento residuale. Lo Stato molto spesso ha sbagliato. Sto cercando in questo mio ruolo politico di prendermi le responsabilità delle cose che faccio e ammettere errori”. Come, appunto quello della centrale unica di progettazione.
Non resta dunque che attendere l’approvazione della Legge di Bilancio e gli ulteriori sviluppi politici per capire che seguito avranno le dichiarazioni del Ministro.
Foto credit: Gerardo Viviers