Prorogare il Bonus Verde anche per il 2020 se non addirittura renderlo strutturale, inserendo anche la detraibilità per tutti gli interventi che migliorano le condizioni di salute degli alberi esistenti.
È questo il contenuto della richiesta che arriva da più associazioni legate al verde come l’Associazione Arboricoltori (A.A), la Società Italiana di Arboricoltura (SIA), Cia-Agricoltori Italiani e l’associazione dei Florovivaisti Italiani, Assofloro e Anaci, che hanno manifestato il proprio disappunto rispetto alla scelta del Governo di non prorogare la misura.
La detrazione fiscale per le spese di sistemazione delle aree verdi (dai giardini ai balconi) ha generato nuovi posti di lavoro e contribuito all’emersione del “nero”, oltre a incentivare il florovivaismo e favorire il riconosciuto ruolo del verde nella mitigazione degli effetti nocivi dello smog e nel miglioramento della vivibilità in città.
Il bonus verde scadrà il 31 dicembre 2019. La misura prevede una detrazione fiscale dall’Irpef del 36% delle spese sostenute per gli interventi di sistemazione a verde delle aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze e recinzioni, nonché la realizzazione di impianti di irrigazione e pozzi.
Tra le spese detraibili sono incluse anche quelle per la progettazione e la manutenzione connesse all’esecuzione degli interventi.
La spesa massima agevolata è di 5mila euro per unità immobiliare (il limite si riferisce alla singola unità immobiliare a uso abitativo). Conseguentemente, la detrazione massima è di 1.800 euro (36% di 5.000) per immobile.
“Il Bonus Verde è uno strumento fondamentale per contrastare la capitozzatura degli alberi” – hanno dichiarato SIA e AA come pubblica edilportale.com.
“Gli effetti del Bonus verde sono stati positivi anche per la salvaguardia del paesaggio sottraendo all’incuria e al degrado terreni spesso lasciati incolti e abbandonati e ha aumentato la vivibilità dei centri urbani, considerato l’effetto benefico portato ai cittadini anche da un punto di vista psicologico” – è il commento invece di Via e Florovivaisti Italiani.
La decisione di non prorogare il Bonus Verde sembra contrastare quanto previsto dal Decreto Clima per la forestazione urbana.
“I finanziamenti del Decreto Clima ricadranno solo sulle città metropolitane, che sono solo 14 in tutto il Paese – ha ricordato Andrea Pellegatta, Vice Presidente di SIA – Senza sminuire l’importanza della forestazione delle città metropolitane, occorre però sottolineare che il Bonus verde, al contrario, è una misura che consente interventi diffusi di miglioramento del verde in tutte le città. Per questo andrebbe non solo rinnovato, ma anche reso più organico, ad esempio includendo tra gli interventi detraibili tutti quelli che migliorano le condizioni e la salute degli alberi già esistenti”.
Il Presidente dell’Associazione Arboricoltori (AA), Andrea Trentini, ha aggiunto: “È paradossale che a fronte di una sempre maggiore attenzione per alberi, verde, benefici ambientali e salute, siano ancora permessi, in ambito pubblico come anche in quello privato, interventi dannosi e improvvisati. Il Bonus verde è una misura che riconosce l’importanza della professionalità per la cura di alberi e verde, ed è per questo che lo troviamo necessario”.
Foto credit: cocoparisienne