La prima volta che è stata finanziata, c’erano ancora le lire. La Catania-Ragusa è un’idea vecchia di oltre 20 anni, ma mai realizzata. Qualche giorno fa è stata finalmente annunciata l’apertura del cantiere che dovrebbe avvenire il prossimo 22 maggio.
Cominciano i lavori per l’autostrada Catania-Ragusa, voluta oltre 20 anni fa ma rimasta bloccata tra lungaggini e burocrazia. Il progetto attuale prevede quattro corsie, dieci svincoli, 86 chilometri di percorso e 57 di viabilità secondaria.
L’investimento complessivo ammonta a 1 miliardo e 434 milioni di euro, risorse che provengono sia dallo Stato che dalla Regione, e include il piano di monitoraggio ambientale in corso d’opera, gli oneri relativi alla sicurezza e quelli relativi al protocollo di legalità.
Il cantiere nel dettaglio
La stazione appaltante è Anas SpA che ha di recente annunciato i nomi delle imprese che lavoreranno ai quattro lotti in cui si suddivide l’itinerario:
- il lotto 1, nei comuni di Ragusa e Chiaramonte Gulfi, è stato aggiudicato alla Webuild Italia Spa di Milano, per poco più di 200 milioni di euro;
- il lotto 2, tra Chiaramonte Gulfi e Licodia Eubea, è stato aggiudicato alla Icm Spa di Vicenza per circa 241 milioni di euro;
- il lotto 3, che copre i territori di Licodia Eubea, Vizzini e Francofonte, è stato aggiudicato a un raggruppamento di imprese con sede a Udine, Bari e Venezia per 214 milioni di euro;
- il lotto 4, ricadente nei comuni di Francofonte, Lentini e Carlentini, dallo svincolo di Francofonte (incluso) all’autostrada Catania-Siracusa, è stato aggiudicato all’azienda catanese Cosedil Spa per circa 345 milioni di euro.
La realizzazione dell’autostrada impiegherà non meno di tre anni. Come ha affermato il presidente della Regione Renato Schifani in un’intervista riportata da QdS, “Si tratta di un’infrastruttura strategica, attesa da decenni, per favorire lo sviluppo della nostra economia, soprattutto in un’area produttiva ad alta vocazione agricola, e per agevolare il diritto alla mobilità dei siciliani”.
Catania-Ragusa, una storia infinita
La storia della Catania-Ragusa è quella di un progetto che non si è mai concretizzato.
Come riportato da Focus Sicilia, l’idea embrionale di un collegamento tra Catania e Ragusa risale al 1999, quando il governo D’Alema autorizzava “il limite d’impegno decennale di 10 miliardi di lire a decorrere dall’anno 2001, per la realizzazione del raddoppio della Strada statale numero 514 tra Ragusa e Catania”.
Cinque anni dopo, nel 2004, Anas predispone un progetto preliminare che prevede “l’ammodernamento dell’attuale itinerario Ragusa – Catania attraverso la realizzazione di una nuova infrastruttura per una lunghezza complessiva di circa 68 chilometri sul corridoio attualmente costituito dalla SS 514 e dalla SS 194”.
A marzo 2010 l’Anas pubblica il bando di gara per l’affidamento in concessione delle attività di progettazione, realizzazione e successiva gestione del collegamento viario compreso tra lo svincolo della SS 514 “di Chiaramonte” con la SS 115 e lo svincolo della “Ragusana” con la SS 114. Nel 2012, il gruppo promotore Bonsignore, Maltauro e Tecnis si aggiudica la gara d’appalto che prevede una spesa di 815 milioni e 374 mila euro.
Cos’è successo negli ultimi 10 anni
Nel 2014 viene istituita la Sarc srl (Società Autostrada Ragusa Catania), con il compito di progettare, realizzare e gestire l’infrastruttura per conto del pubblico. Prima che cominci a operare, trascorreranno altri due anni e, di fatto, il progetto definitivo verrà presentato soltanto nel gennaio 2017.
I problemi legati alla realizzazione dell’autostrada non si fanno attendere: prima la polemica sul vincolo paesaggistico posto dalla Soprintendenza di Ragusa su venti metri di bosco che avrebbero intersecato il tracciato, poi il problema del carissimo pedaggio da pagare per viaggiare in autostrada.
Come si legge su Live Sicilia, per rendere sostenibile l’investimento della Catania-Ragusa, il pedaggio avrebbe dovuto aggirarsi intorno ai 20 euro per singola tratta. Un prezzo eccessivo, soprattutto se paragonato alle tariffe delle altre autostrade siciliane. Per risolvere il problema, la Regione aveva offerto quattro milioni di euro l’anno (che avrebbero portato il costo del pedaggio a un massimo di 10 euro), mentre l’allora Ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, aveva proposto di creare una società mista pubblico – privato in cui includere anche Sarc.
Entrambi i tentativi si rivelarono infruttuosi e la decisione fu quella di far diventare l’opera completamente pubblica.
Nel marzo 2022, finalmente una svolta: Anas, subentrata a Sarc come stazione appaltante, pubblica i bandi di gara per i quattro lotti dell’autostrada (aggiornati poi a settembre, a seguito dell’aumento dei costi di energia e materiali).
Aspettiamo di leggere i prossimi capitoli di questa storia, sperando che questa volta si aprano davvero con l’inizio dei lavori.
Fonti: Focusicilia.it, Qds.it, LiveSicilia.it
Credit Foto: Focusicilia.it