Alla scoperta di come le catene d’acciaio rendevano stabili gli antichi edifici in muratura.
A chi non è capitato di chiedersi che funzione abbiano quelle insolite piastrelle di acciaio presenti sulle facciate dei palazzi storici? La risposta è semplice, per rendere più stabile la struttura alle scosse di terremoto. Un vero e proprio dispositivo antisismico in grado di conferire robustezza e rigidità alle pareti di un edificio.
Ma come funzionano?
Quando parliamo di edifici in muratura: palazzi costruiti solo con mattoni e malta, senza l’ausilio di cemento armato, è bene ricordare come la possibile mancanza di connessioni tra le diverse pareti, come ad esempio due pareti ortogonali tra loro, possano compromettere pericolosamente l’efficacia della struttura.
Esattamente come una scatola chiusa, un edificio per essere stabile necessita di un comportamento rigido, capace di renderlo resistente alle sollecitazione sismiche. Obiettivo spesso raggiunto attraverso l’inserimento di giunti di collegamento tra le pareti.
Ma come correggere questa mancanza qualora gli edifici fossero già stati costruiti?
Il ribaltamento delle pareti
Se le pareti non sono ben collegate tra loro rischiano di incorrere in quello che viene definito il “ribaltamento fuori dal piano”, fenomeno per cui una parete, sottoposta a una forza significativa come un terremoto, tende a ribaltarsi su se stessa portando al collasso totale o parziale l’intero sistema. Il momento in cui entra in azione il nostro “legante strutturale”.
Le catene di collegamento
L’utilizzo di catene in acciaio all’interno dell’edificio permette di garantire un solido collegamento tra le pareti portanti. Questo collegamento conferisce all’edificio una struttura scatolare, che previene il ribaltamento fuori piano e fornisce una notevole resistenza sismica. Sebbene la catena resti nascosta all’interno dei controsoffitti, il capochiave, che è il dispositivo terminale, è visibile e svolge il ruolo di collegare e stabilizzare le pareti coinvolte. Quando un muro tende a ribaltarsi, la catena trasmette la forza di trazione al capochiave, che funge da elemento assorbente e ne contrasta il movimento.