Con Magistra, il ciclo deumidificante che funziona (oltre ogni favola)
Il problema
L’umidità di risalita è una delle problematiche che interessa sia gli edifici di nuova costruzione, sia i vecchi stabili. Si manifesta nei casi in cui il sistema di impermeabilizzazione è danneggiato, inefficace oppure mancante, per cui a causa del fenomeno della capillarità, l’acqua presente nel terreno risale dalle fondamenta dell’edificio manifestandosi nella zona bassa delle murature, sotto forma di efflorescenze e muffe negli intonaci.
Questa manifestazione è l’effetto del “trascinamento” da parte dell’acqua di sali solubili che, dal terreno o dalle zone più interne della muratura, migrano verso l’esterno.
Il livello di risalita dell’umidità nei muri dipende dalla qualità di acqua presente nel sottosuolo, dalla porosità e capacità di assorbimento dei materiali edili utilizzati, e non ultimo dai fenomeni atmosferici e stagionali.
Come risolverlo
L’eliminazione dell’umidità nelle murature è fin dall’antichità una delle problematiche più diffuse nella pratica della manutenzione degli edifici e del restauro e rimane ancora oggi un tema di grande attualità.
Nell’esperienza si riscontra come tale problema sia fortemente sentito sia dai progettisti che dai committenti e che l’informazione tecnica messa a disposizione dai produttori non sempre consenta di garantire risposte attendibili per assumere decisioni consapevoli.
Una delle possibili soluzioni per combattere il problema dell’umidità di risalita è quella di affidarsi ad una delle tante qualità che un legante come la calce idraulica possiede. Infatti, da un punto di vista tecnico i prodotti a base di calce idraulica conferiscono caratteristiche uniche alle malte premiscelate, quali: la traspirabilità, intesa come la capacità di favorire il transito del vapore acqueo attraverso la muratura, la salubrità, la capacità di adesione al supporto e la lavorabilità. In particolare soffermandoci sulla traspirabilità c’è un modo di dire che alcune aziende hanno saputo introdurre nell’immaginario collettivo a proposito della calce: essa a quanto pare, consentirebbe alle pareti di “respirare”. Il termine, per quanto efficace dal punto di vista di marketing, è ovviamente improprio: il beneficio chimico-fisico cui ambire è più semplicemente, la traspirazione. E cioè garantire il giusto scambio igrometrico tra l’interno e l’esterno, in modo da favorire la migrazione del vapore acqueo e delle impurità, ottenendo cosi maggiore salubrità e benessere abitativo.
Come risolverlo, con Magistra
Magistra è un brand di Tradimalt spa che produce e propone esclusivamente prodotti a base di calce idraulica e pozzolane naturali, ed il ciclo di deumidificazione e risanamento è una delle applicazioni più quotidiane e di successo dell’intera produzione, grazie all’applicazione di prodotti a base calce NHL quali: Rinzaffo, intonaco minerale macroporoso altamente traspirante e Intonachino costituisce una soluzione efficace e definitiva per il risanamento delle murature.
Il sistema messo a punto oggi dal laboratorio R&S Magistra consente l’assorbimento dell’umidità contenuta nella muratura facilitando l’evaporazione della stessa, cosi da garantire superfici asciutte, esenti da efflorescenze e durature nel tempo.
In particolare i sali che cristallizzano nei capillari esercitano una pressione sulle pareti interne dei pori provocando gli affioramenti visibili sulle superfici umide e nei casi più gravi la disgregazione dell’intonaco. L’intonaco macroporoso favorisce l’evaporazione dell’acqua permettendo la crescita dei cristalli all’interno dei macropori senza, in tal caso, che originino delle tensioni strutturali.
Per cui gli intonaci deumidificanti per essere efficaci contro la risalita capillare, oltre ad evitare l’affioramento dei sali sulla superficie dell’intonaco devono possedere caratteristiche di basso assorbimento d’acqua ed elevata traspirabilità al vapore.
Il parametro tecnico di confronto da tenere in considerazione è la resistenza al passaggio di vapor acqueo e viene espresso come Sd. Per stabilire l’idoneità di un rivestimento protettivo in edilizia tecnicamente si fa riferimento alla norma DIN 18550 che si basa sulla Teoria di Kunzel la quale stabilisce che un rivestimento esterno, applicato su supporti assorbenti, deve soddisfare le tre condizioni seguenti:
Sd=μ*S≤2m
Sd indica la resistenza alla diffusione del vapore (strato equivalente d’aria) ed è espresso in kg/m2 h0,5. Rappresenta lo spessore in metri di aria che offre una resistenza alla diffusione del vapore uguale a quella dello strato di spessore “s” del materiale considerato.
μ è il fattore di resistenza alla diffusione del vapore, più grande sarà il parametro μ, maggiore sarà l’impermeabilità al vapore. Esprime il rapporto fra la resistenza alla diffusione del vapore offerta da un certo materiale e la resistenza offerta dall’aria nelle medesime condizioni. Essendo un rapporto, è un valore assoluto.
S = spessore del rivestimento (in metri).
w ≤ 0,5 kg/m2 h0,5
Dove w è coefficiente di assorbimento d’acqua e rappresenta la resistenza alla penetrazione dell’acqua secondo la norma DIN 52617, per h si intende il tempo espresso in ore.
Sd*w ≤ 0,2 kg/m2 h0,5
Praticamente Kunzel ha trattato in termini matematici il concetto fondamentale che l’acqua in un’opera muraria non deve penetrare all’interno, e qualora vi entrasse deve poter evaporare nel più breve tempo possibile.
Come si applica l’intonaco macroporoso:
- La muratura deve essere preventivamente liberata dell’intonaco ammalorato per un’altezza di circa un metro oltre la linea del bagnasciuga;
- dopo un primo lavaggio con acqua, il supporto dovrà essere lasciato esposto all’aria in modo da favorire l’asciugamento e l’eventuale ricristallizzazione dei sali;
- si procederà quindi alla rimozione meccanica di tutte le parti sfarinanti od incoerenti prima della applicazione del sistema di risanamento;
- si procederà all’applicazione della Malta da Rinzaffo come aggrappante per migliorare l’ancoraggio dell’intonaco di fondo;
- si passerà all’applicazione dell’Intonaco Deumidificante per il risanamento delle murature umide per mezzo delle normali intonacatrici;
- si completerà la successiva lavorazione superficiale con staggia e frattazzo. Lo spessore minimo di applicazione è di 2 cm.