Chi è l’architetto per gli italiani?

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Promotore e “garante” del paesaggio urbano, motore del cambiamento a livello territoriale grazie a un’anima non solo tecnica, ma anche sociale.
È così che gli italiani percepiscono la figura dell’architetto e dell’urbanista secondo quanto emerge dalla ricerca “L’immagine sociale dell’architetto e dell’urbanista” realizzata da Makno per il Consiglio Nazionale Architetti e Pianificatori (CNAPPC) e presentata durante l’VII Congresso Nazionale.

La figura dell’architetto” sostiene Mario Abis, sociologo, fondatore dell’Istituto di Ricerca Makno, secondo quanto pubblica Awn.itè nodale, ora più che mai, nei processi che indirizzano il senso e il valore dello sviluppo del Paese: nella sua figura e nelle sue competenze si intrecciano, come in nessuna altra ‘missione’ professionale, tematiche e problematiche tecniche e tecnologiche, sociali, culturali, estetiche ed etiche in tutte le loro tante, diverse derivate”.

La ricerca, la prima di questo genere realizzata in Italia, è stata condotta su base quantitativa e qualitativa: “Diversi gli elementi che hanno suggerito la ricerca” sostiene ancora Abis “e che hanno fatto da filo conduttore nel percorso di ricerca: sul piano generale, la convinzione che, in una situazione di debolezza e di estrema complessità della politica, i poteri professionali, di intermediazione e di rappresentanza economico-sociale possano esercitare ruoli sussidiari e propositivi rilevanti; nello specifico, la questione delle città e del loro ruolo nella competizione mondiale, l’urgenza delle riqualificazioni, la necessità di riordinare le priorità delle infrastrutture e di riconnettere i territori pone l’architetto al centro di processi indispensabili per lo sviluppo del Paese”.

Dai risultati dello studio emerge che:

l’architettura è percepita come espressione della contemporaneità: immersi nelle grandi architetture del passato si vive l’architettura come manifestazione anche del nuovo, del futuro e dell’innovazione;

la figura dell’architetto è molto apprezzata dall’opinione pubblica, che ne coglie valore e importanza, anche quando non è di immediata comprensione ciò che propone;

l’architettura è di tutti e per tutti, plasmando il mondo e gli spazi in modo da creare non solo contenitori fini a se stessi, ma funzionali al significato e alle esigenze del vivere e abitare contemporanei;

l’architetto è una professione cruciale per disegnare lo sviluppo economico e sociale del Paese, esattamente come altre figure professionali caratterizzate da una conoscenza tecnologica più specifica;

– essendo responsabile del disegno del futuro l’architetto deve avere due qualità: creatività e capacità di relazione con il sociale.

l’architetto è il maître à penser di una pianificazione urbana che la maggioranza (63%) vuole di lungo periodo;

l’architetto/urbanista si fa promotore e garante della bellezza del paesaggio urbano, componendone i vari elementi in maniera armonica;

l’architetto è così fautore della competitività della città, dove si concentrano ricchezza, potenziale di innovazione, creatività e talento;

l’architetto ha il compito di avere una visione complessiva del progetto tenendo conto dell’evoluzione della tecnologia, che amplifica le competenze a lui richieste;

è l’architetto che deve gestire tutto il ciclo di produzione del valore, grazie alla sua capacità di fare sintesi e di indirizzo, di armonizzare e governare le interdipendenze;

serve una rinnovata formazione di cui deve farsi carico l’Università e il sistema formativo in genere per “insegnare la sensibilità”;

l’Ordine degli Architetti è chiamato a un nuovo impegno: di indirizzo nei confronti dell’intero sistema formativo e di comunicazione e informazione verso la società e i policy maker.

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