Curiosità dal mondo

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HENDERSON WAVES BRIDGE DI SINGAPORE
I ponti, solide strutture costruite per attraversare un ostacolo di qualsiasi genere, possono trasformarsi in bizzarre Opere Architettoniche di grande rilievo.
Ad aggiudicarsi il primo posto nella Top 10 dei ponti più strani del mondo c’è l’Henderson Waves Bridge di Singapore. Questo ponte dall’elegante design, ha la forma di un’onda sinuosa che collega Mount Faber Park e Telok Blangah Hill Park, e con la sua lunghezza di 284 metri e l’altezza da terra di 36 metri, lo rende il ponte più alto di Singapore.
Rivestito di acciaio con supporti antivibranti, questo ponte pedonale al suo interno è realizzato con stecche di legno Yellow Balau, un legno trovato nel sud est- asiatico. L’acciaio è necessario per scopi strutturali, mentre il legname celebra la bellezza delle forme naturali.
Questo splendido pezzo di infrastruttura pubblica è uno dei tre nuovi collegamenti costruiti dall’Autorità di riqualificazione urbana di Singapore nelle creste del sud, con un costo totale di 25,5 milioni di dollari; fu commissionato dopo un concorso internazionale aperto, ed attualmente è la più grande del suo genere nel sud-est asiatico, ha una scenografica posizione, perfettamente integrata nel paesaggio, che offre una grande esperienza all’aperto, infatti si può camminare attraverso la parte superiore delle foreste e vedere una ricca varietà di flora e fauna, tra cui gli uccelli nel loro habitat naturale. Ha sette arcate, sei di dimensioni tipiche (3,5 metri di altezza, 24 metri di lunghezza) e una più grande (6 metri di altezza, lunga 57
metri). Il rialzo delle campate si svolge sopra il livello del ponte per le attività temporanee tipo salotto, relax e visite pedonali, le restanti campate si svolgono sotto il livello del ponte e non sono accessibili – semplicemente assicurano la continuità della struttura.
Il concetto di design di Henderson Waves si basa su una superficie curvilinea tridimensionale creata mediante semplice matematica che l’architetto del progetto ha utilizzato per definire la sua forma semplice e rigorosa, che ondeggia e 2 del mattino, lampade a Led illuminano la struttura conferendole ancora più bellezza e particolarità.

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Henderson Waves Bridge di Singapore

Il COR TOWER DI MIAMI
Il COR Tower di Miami, il primo condominio sostenibile, ad uso misto residenziale e commerciale, rappresenta una sinergia dinamica tra architettura, ingegneria strutturale ed ecologia, integrando tecnologie verdi tra cui la generazione di acqua calda solare, pannelli fotovoltaici, turbine eoliche e tetti giardino piantumato.
Questa “green Tower”, costata circa 40 milioni di dollari, alta 122 metri su 25 piani, funge da centro commerciale, uffici, fitness, appartamenti privati che ospiteranno 113 residenti per vivere/lavorare in spazi residenziali puri. La facciata è in realtà un esoscheletro iperefficiente attentamente progettato per fornire il raffreddamento naturale essenziale, la massa termica per l’isolamento, nonché i punti di armatura per le turbine eoliche che sono in grado di sfruttare anche il minimo quantitativo d’aria per trasformarlo in energia, infatti, piuttosto che ‘nascoste’ qui le turbine eoliche vengono visualizzate con orgoglio come caratteristiche molto importanti. Anche il sole è un elemento fondamentale in questo edificio dotato di pannelli fotovoltaici per la produzione energetica e pannelli solari per l’acqua calda, nonchè di un isolamento termico estremamente efficiente, supportato dalla doppia pelle della facciata che contribuisce all’ombreggiamento degli ambienti interni.
Con questo metodo di energia alternativa costruito in cima alla torre, l’energia acquistata dalla rete elettrica di Miami è notevolmente ridotta, se non esaurita.
Tutti i pavimenti sono realizzati in piastrelle di vetro riciclato e tutti i rivestimenti sono in bambù. Rapidamente è diventato il “manifesto” per il movimento ecologista ed intenzionalmente fonde tecnologia verde con il disegno allo scopo di promuovere l’idea di vivere all’interno di un contesto urbano di verde per la valorizzazione di uno stile di vita che segna un nuovo punto nello sviluppo di eco design.

Cor Tower di Miami
Cor Tower di Miami

LA LANA DI PECORA: TERMOISOLANTE AL CONTEMPO INNOVATIVO E TRADIZIONALE
L’isolante in lana di pecora, utilizzato già nelle costruzioni primitive, è tornato in auge negli ultimi tempi e si ottiene a seguito di un processo di filatura, le fibre lunghe della lana vengono separate da quelle corte, le prime vengono utilizzate nel settore tessile mentre le seconde vengono riciclate per coibentare gli edifici.
La lana viene sottoposta ad un processo di pulitura e l’attuale normativa prevede che sia trattata con speciali prodotti che ne garantiscano nel tempo la protezione dall’attacco di muffe, funghi, acari e terme. L’isolante viene prodotto in rotoli e può essere inserito all’interno di elementi architettonici orizzontali e verticali per migliorare le prestazioni termiche di muri, soffitti e pavimenti. Il prodotto è totalmente naturale e atossico e l’intera filiera produttiva è a basso impatto ambientale. La fibra ottenuta dalla lana di pecora è ecologica e riciclabile, imputrescibile e biocompatibile, elastica e priva di additivi sintetici, colle, resine e polistireni. Non permette fenomeni di condensa perché la lanolina rende la lana idrorepellente, ma nello stesso tempo è un regolatore igrometrico dell’aria e mantiene costante il tasso di umidità degli ambienti. Ha una buona capacità ignifuga ed è privo di VOC (composti organici volatili). Possiede, inoltre,
un’elevata traspirabilità, proprietà che le rendendo salubri gli ambienti.
E’ indicato nelle nuove edificazioni, ma anche nel risanamento di antichi edifici e per abbattere l’inquinamento indoor in quanto capace di purificare l’aria, assorbire e neutralizzare smog, gas inquinanti, formaldeide e polveri sottili.
La lana di pecora è uno dei più interessanti isolanti termoacustici, al contempo innovativo
e tradizionale. Tuttavia il suo elevato carattere di sostenibilità viene spesso ridimensionato a causa della presenza delle fibre di poliestere per nulla ecosostenibili, adoperate per stabilizzare il feltro in lana pura. Questa riflessione ha indotto alcune Università europee ad intraprendere una ricerca mirata all’eliminazione delle materie plastiche ed all’associazione della lana di pecora ad altri materiali “bio” come fieno e calce che sono materie prime diffuse su tutto il territorio pertanto il loro utilizzo favorisce la logica “costruire a km zero”.

Pannello di lana di pecora
Pannello di lana di pecora

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