Un decalogo green per le città contro il cambiamento climatico

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Cambiamento climatico

È ormai sotto gli occhi di tutti quasi quotidianamente quanto il cambiamento climatico sia una minaccia anche per le città. Ondate di calore così come “bombe d’acqua” colpiscono in maniera inesorabile, tanto da diventare indispensabile definire un piano di azioni utili per sviluppare un’adeguata resilienza nelle realtà urbane.

Ad oggi solo il 26% delle città europee ha realizzato un piano di adattamento climatico, il 17% un piano congiunto per mitigazione e l’adattamento mentre una città su tre (33%) non ha alcun piano locale per il clima, secondo i dati della seconda Conferenza Nazionale delle Green City.

Ecco il decalogo proposto da infobuildenergia.it per attrezzare le città contro il cambiamento climatico.

Definire e aggiornare piani e misure per l’adattamento climatico delle città. “Le città devono essere protagoniste di politiche e misure specifiche per le quali è indispensabile l’azione locale. Serve maggiore impegno: le misure che le città hanno iniziato ad attuare vanno migliorate, rafforzate e rese più estese e incisive”, come segnala Green City Network.

Integrare politiche e misure di adattamento con quelle di mitigazione del cambiamento climatico, ovvero contribuire attivamente a non peggiorare la situazione, ma anche possibilmente a migliorarla: partire, quindi, dall’aggiornamento di piani e misure per ridurre le emissioni di CO2 e degli altri gas climalteranti per mettere in atto buone pratiche anche in termini energetici, incentivando lo sviluppo di impianti a fonti rinnovabili. Ma anche mettere in atto interventi per l’efficienza energetica in edilizia e stimolare lo sviluppo della mobilità sostenibile e dell’economia circolare.

Aggiornare la valutazione dei rischi e le misure di emergenza e di medio e lungo termine: disporre sistemi di allerta preventiva e piani di emergenza al fine di tutelare le persone, riducendo al minimo la loro esposizione a rischi.

Contribuire a realizzare miglioramenti della qualità ambientale della città, dei complessi edificati e degli edifici. Un miglioramento dello stato e della qualità delle strutture cittadine significa anche un miglioramento della salute delle persone.

Fare riferimento sulle nature based solution, ovvero soluzioni basate sulla natura: alberi ai margini delle strade, parchi e giardini pubblici e privati, green roof, orti e aree agricole periurbane, per ridurre le ondate di calore, migliorare il deflusso superficiale e l’assorbimento delle acque.

Ridurre i rischi conseguenti alle precipitazioni molto intense, che sono spesso causa di pericolo per l’incolumità dei cittadini. Per farlo due interventi sono fondamentali: bloccare il consumo di suolo e lavorare per permettere al terreno di drenare l’acqua.

Contrastare l’aumento delle temperature e nello specifico le ondate e le isole di calore. Come? Attraverso attività progettuali di rigenerazione urbana, riqualificazione degli edifici e degli spazi relativi, insieme alla promozione di misure “per il controllo bioclimatico degli edifici, per l’ombreggiamento e il controllo della radiazione solare, per aumentare la ventilazione naturale e il raffrescamento, per migliorare l’isolamento termico anche con materiali innovativi.”

Promuovere investimenti pubblici e privati per la realizzazione di tutte queste attività;

•  Aumentare l’impegno politico delle amministrazioni locali, rafforzare la governance, stabilire una precisa responsabilità nonché un coordinamento tra le diverse competenze e gli uffici coinvolti ed anche coordinare i diversi livelli di governo: locale, regionale e nazionale. Non solo: serve coinvolgere i cittadini, le parti interessate, tutti coloro che della città fanno parte e possono aiutare a promuovere un cambiamento.

Foto credit: Free-Photos

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