Stabilizzazione dell’Ecobonus dal 2015, riavvio dei cantieri fermi e partenza di programmi per la rigenerazione urbana e contro il dissesto idrogeologico. Questi gli obiettivi principali del Decreto Sblocca Italia, che dovrebbe essere varato a fine agosto, per il settore edilizia.
A comporlo, dieci capitoli:
Sblocca edilizia: Stabilizzazione Ecobonus dal 2015, efficientamento energetico degli edifici, adeguamento antisismico e incentivi per privati che realizzeranno edifici da dare in locazione;
Sblocca cantieri: semplificando le procedure, favorire la ripartena di opere già finanziate, attraverso investimenti pari a 30 miliardi di euro, di cui circa il 57% provenienti da privati; tra di esse spiccano i valichi ferroviari del Frejus, del Sempione e del Brennero, l’autostrada Tirrenica, la statale telesina in provincia di Benevento ed altre opere incompiute. Il valore complessivo è di 43 miliardi di euro che il governo intende ora reperire mettendo sul piatto a settembre 3,7 miliardi l’anno per i prossimi sei anni ed anche fissando l’obbligo di spendere ogni anno per le infrastrutture almeno lo 0,3% del prodotto interno lordo, equivalenti a circa 5 miliardi di euro l’anno.
Sblocca Comuni: una risposta ai 1976 Comuni che, sollecitati dal Presidente del Consiglio, hanno segnalato le opere bloccate.
Sblocca reti: semplificazione della posa in opera delle reti a banda ultralarga e concessione di agevolazioni fiscali ai privati che investiranno nella realizzazione di autostrade tecnologiche;
Sblocca porti: riorganizzazione del sistema portuale italiano in direzione di un assetto più moderno e competitivo con gli altri Paesi europei;
Sblocca dissesto: ripartiranno i 570 cantieri già pronti per la realizzazione di depuratori, collettori e reti fognarie; il Governo, inoltre, avrà poteri sostituitivi in caso di inerzia delle Pubbliche Amministrazioni.
Sblocca burocrazia: Riforma del Codice Appalti, che sarò attuata con delega, semplificazioni per il project financing e nuove modalità di controllo sulla bancabilità delle opere per evitare ritardi e nuovi blocchi; l’idea è quella di introdurre un’autorizzazione edilizia unica che renda uniformi i modelli che oggi vengono applicati nei diversi comuni, ma si pensa anche ad una deregulation con l’introduzione di uno sportello unico al quale rivolgersi fornendo un’autocertificazione che indica le caratteristiche essenziali del progetto e che garantisce il rispetto del piano regolatore e delle altre norme urbanistiche. Lo sportello avrebbe 30 giorni di tempo per valutare il progetto ed eventualmente fermarlo e, in assenza di una sua risposta, i lavori potrebbero partire secondo la regola del silenzio assenso.
Sblocca export: investimenti in e.commerce e agroalimentare, nell’ottica di un aumento delle esportazioni dei prodotti italiani realizzati dalle piccole e medie imprese;
Sblocca Bagnoli: programmi di rigenerazione urbana e recupere delle aree industriali dismesse di Bagnoli e Taranto;
Sblocca energia: l’investimento di 17 miliardi di euro di Assomineraria permetterà un notevole incremento nella produzione di energia.
Nel progetto anche una nuove grande opera pubblica, l’alta velocità ferroviaria da Napoli a Bari, con la creazione di un commissario straordinario nella persona dell’ad di Ferrovie Michele Elia.
Il pacchetto di regole per il settore edilizio dovrebbe essere recepito da tutti gli 8.000 comuni italiani. Definirà i criteri generali per l’individuazione e la definizione dei parametri urbanistici ed edilizi, applicabili sull’intero territorio nazionale. Inoltre fisserà: le tecniche di riferimento per gli interventi urbanistico-edilizi; le caratteristiche e requisiti igienico-sanitari e di sicurezza, nonché di accessibilità in termini di eliminazione delle barriere architettoniche; definizione degli elementi costitutivi o di corredo delle costruzioni.
Foto credit: Carlo Armanni