Sono 194 gli interventi di risanamento idrogeologico affidati in deroga al Codice Appalti, il cui monitoraggio è stato condotto dall’Autorità nazionale anticorruzione (ANAC) sulla base della corsia preferenziale offerta dal Decreto Sblocca Italia, che ha introdotto una serie di deroghe per attivare i cantieri per la realizzazione di oepre che già dispongono delle risorse necessarie.
Gli interventi riguardano nel 60% dei casi lavori di restauro, difesa dalle piene, protezione delle sponde, riparazioni, ristrutturazione, demolizione e lavori stradali, per una base d’asta di 53,6 milioni di euro.
Il monitoraggio dell’ANAC ha rilevato difformità nelle informazioni comunicate: su 539 interventi segnalati dalle Stazioni Appaltanti, per esempio, 245 riguardano acquisti e quindi non possono rientrare tra gli interventi di estrema urgenza.
L’omissione dei dati richiesti è punita con una multa di 25.882 euro. In caso di dati non veritieri la sanzione sale a 51.545 euro. L’Authority ha quindi invitato le Stazioni Appaltanti a prestare particolare attenzione alla fase di trasmissione delle informazioni.
Proprio in merito al monitoraggio e la vigilanza collaborativa sugli interventi contro il dissesto idrogeologico lo scorso 20 maggio il Ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, il Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, Raffaele Cantone e il Coordinatore della Struttura di Missione della Presidenza del Consiglio #italiasicura contro il dissesto idrogeologico, Erasmo D’Angelis, hanno firmato un protocollo d’Intesa.