Il Ministero dell’Ambiente, in raccordo con la struttura di missione #ItaliaSicura, ha ripartito il Fondo da 100 milioni di euro per la progettazione di interventi contro il dissesto idrogeologico, previsto dal Collegato Ambientale.
L’80% delle risorse andranno al Sud, mentre il 20% al Centro-Nord. Destinataria della maggior parte dei finanziamenti sarà la Sicilia con 16 milioni di euro, seguita da Puglia, Campania e Sardegna, che avranno a disposizione oltre 12 milioni di euro. Alla Calabria andranno 9,2 milioni, 7,5 milioni all’Abruzzo, 6,3 milioni alla Basilicata e 3,4 milioni al Molise.
Al Nord la Lombardia sarà destinataria di poco più di 3 milioni, la Toscana e l’Emilia Romagna di circa 2,5 milioni, il Veneto e il Lazio di circa 2 milioni e le Marche di un milione.
Oltre 800.000 euro per ciascuna regione vanno alla progettazione di opere in Umbria, Liguria e Friuli Venezia Giulia, fondi anche per le Province Autonome di Bolzano (634 milioni), Trento (589) e la Val d’Aosta (437 milioni).
La direttrice per la Salvaguardia del Territorio e delle Acque, Gaia Checcucci, ha spiegato con una lettera destinata alle Regioni l’ordine di destinazione dei fondi: priorità alle progettazioni di interventi nelle tabelle C e D del “Piano stralcio per le aree metropolitane”, seguite dagli interventi previsti dal Piano nazionale 2015-2020 già presentati nel database online Rendis e validati dalle Regioni secondo il loro ordine di priorità.
Ciascuna regione deve poi destinare il 20% delle risorse per interventi integrati che non solo mitighino il rischio idrogeologico, ma anche tutelino e recuperino ecosistemi e biodiversità.
“Ogni euro speso in progettazione – ha spiegato il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, come si legge su edilportale.com – è in grado di attivarne 20 nei cantieri: un effetto moltiplicatore decisivo nella nostra strada di messa in sicurezza del Paese. Questo Fondo ci consente di andare avanti ancora più speditamente e in ogni regione italiana con le opere più importanti per i cittadini e il territorio, a partire dal Sud che più di tutti sconta un ritardo nei progetti. La sfida è tagliare i ponti con un passato di lungaggini burocratiche e fare pianificazioni strutturate, tecnicamente avanzate, in grado di far partire subito le opere sul territorio”.
Per quanto riguarda la Sicilia l’assessorato regionale al Territorio guidato da Maurizio Croce stilerà adesso la graduatoria degli interventi da progettare, attingendo al database nazionale dove sono registrate tutte le richieste dei Comuni con i relativi dettagli tecnici. “I criteri – ha spiegato l’assessore a repubblica.it – sono stati fissati a livello nazionale nel maggio del 2015. Noi applicheremo solo la graduatoria già esistente”.
Il passo successivo sarà bandire le gare per stilare i progetti esecutivi degli interventi che rientreranno tra quelli finanziabili.
Foto credit: Sirio Negri