Un incentivo “più severo, ma giusto”, volto ad ottenere miglioramenti in linea con gli obiettivi UE. Vediamo quale potrebbe essere il nuovo volto dell’Ecobonus.
Il Governo è al lavoro sulla Legge di Bilancio 2025. Come abbiamo già visto, è probabile che alcune detrazioni fiscali verranno ridimensionate o eliminate per rafforzare le finanze pubbliche. Ciò che sembra certo al momento, però, è che la prossima Manovra dovrà rispondere alle richieste europee in tema di transizione energetica.
A questo proposito, tra le misure avanzate, si sta studiando la possibilità di intervenire sull’Ecobonus per centrare gli obiettivi della Direttiva Case Green. L’EPBD, altra sigla con cui è conosciuto il provvedimento, intende tagliare i consumi di energia del 16% entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035.
L’Ecobonus 2025 potrebbe quindi essere rimodulato sulla base delle performance raggiunte dagli edifici dopo i lavori di efficientamento energetico. Teknoring ha riportato le parole della Viceministra dell’Ambiente, Vannia Gava, che ha anticipato alcune delle possibili novità. Stando alle sue dichiarazioni, il nuovo sistema di incentivi dovrebbe essere meno generoso rispetto al passato, ma più orientato su interventi capaci di garantire miglioramenti reali nelle prestazioni energetiche.
Secondo le stime Filea-Cgil riportate da SkyTG24, l’Italia potrebbe aver bisogno di ristrutturare circa 5 milioni di edifici entro il 2033. È per questo motivo, infatti, che l’Ecobonus dovrebbe avere una durata almeno di dieci anni.
Vediamo i dettagli attualmente in discussione.
Chi potrà beneficiare dell’Ecobonus 2025?
Come si ricorderà, l’Ecobonus è l’agevolazione per i lavori di efficientamento energetico. Fino alle fine del 2024 prevede detrazioni variabili dal 50% al 65%, mentre dal 2025 la percentuale scenderà al 36% con un massimale di spesa di 48 mila euro.
Secondo la nuova riformulazione, dall’anno prossimo l’incentivo riguarderà le unità immobiliari incluse nella Direttiva Case Green, come le prime case, gli edifici con classe energetica bassa e le situazioni di povertà energetica. Saranno invece escluse le categorie catastali di lusso (ville e castelli) e le tecnologie messe al bando dall’UE, come le caldaie a gas.
L’Ecobonus 2025 potrebbe basarsi su una dinamica di progressione delle agevolazioni. Ciò significherebbe benefici ridotti per gli interventi singoli e, invece, crescenti in base alla performance energetica raggiunta dall’edificio oggetto dei lavori. Interventi più strutturati, quindi con un impatto di risparmio maggiore, porteranno così a degli sconti più alti.
A questo proposito, sembra possibile che verrà introdotto un massimario dei prezzi per i singoli lavori: ciò impedirebbe eventuali speculazioni sugli importi dei vari interventi.
Il sistema dei finanziamenti agevolati
Un’altra novità del nuovo Ecobonus riguarderebbe la cessione del credito e lo sconto in fattura, che non sarebbero più utilizzabili. I redditi bassi potrebbero ricorrere a strumenti finanziari di supporto che, in certi casi, arriverebbero a coprire totalmente i costi di investimento. La Viceministra Gava ha affermato in merito che questi finanziamenti saranno coordinati con il Fondo Nazionale per l’Efficienza Energetica, in modo da massimizzare le risorse disponibili.
Contestualmente, il Piano Strutturale di Bilancio (PSB) prevederebbe di creare anche per il settore residenziale un mercato dei certificati bianchi. Si tratta di titoli negoziabili che certificano i risparmi energetici conseguiti negli usi finali di energia, realizzando specifici interventi di efficientamento. Questo meccanismo, già in vigore in ambito industriale, mira a incentivare i progetti di efficientamento e stimolare il miglioramento delle performance energetiche senza dover attingere eccessivamente ai fondi pubblici.
Per mantenere i bilanci interni e raggiungere i target europei, il PSB suggerisce altre due strategie. Da una parte, l’Ecobonus 2025 (e in generale, il nuovo sistema di agevolazioni) dovrebbe prevedere anche l’introduzione di un “Registro Enea” che renda più trasparente il sistema di incentivi. Dall’altro, il Governo propone delle modifiche ai regolamenti condominiali per rimuovere le barriere amministrative che spesso ostacolano i progetti di efficientamento.
La Legge di Bilancio 2025 e il relativo quadro normativo dovranno essere approvati entro il 31 dicembre 2024. Non mancheremo di aggiornarvi sui lavori che porteranno alla prossima Manovra.
Fonti:
- Ediltecnico, “Bonus Edilizi solo per prima casa, Ecobonus rimodulato, stop a incentivi per piccoli interventi: anticipazioni Legge Bilancio 2025” di Lisa De Simone;
- Teknoring, “Verso un riordino delle detrazioni fiscali: bonus edilizi più mirati e nuove misure per le abitazioni” di Ivan Meo;
- SkyTg24, “Ecobonus, Governo studia riforma a partire dal 2025: ecco cosa cambia”;
- PMI.it, “Ecobonus: certificati bianchi nel residenziale e taglio detrazioni edilizie” di Barbara Weisz;
- Partitaiva.it, “Ecobonus 2025: in arrivo una revisione degli incentivi per l’efficientamento energetico” di Valeria Oggero.