Ecobonus sociale, la detrazione fino al 100% per i redditi bassi

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I tetti verdi sono tra gli interventi ammissibili nell'Ecobonus sociale
Credit foto: Infobuild Energia

Un bonus “rafforzato” per affrontare la questione della povertà energetica nel patrimonio immobiliare privato

La Cabina di Regia del 27 luglio 2023 ha approvato l’Ecobonus sociale rivolto a giovani, redditi bassi e famiglie a rischio povertà energetica. Con la rimodulazione del PNRR il bonus dedicato alla transizione green entra a far parte di REPower EU, la misura per promuovere il risparmio energetico e la diffusione delle energie rinnovabili. Il programma, lanciato dalla Commissione Europea nel 2022, potrà godere di 19,2 miliardi di euro e prevede il rafforzamento delle detrazioni esistenti.

L’Ecobonus così come lo abbiamo conosciuto cambia forma e destinatari per diventare più equo e inclusivo. Nella sua veste “sociale”, infatti, l’agevolazione sarà destinata ai redditi bassi e comprenderà anche gli incapienti, gli unici per cui sarà consentita la cessione del credito alle banche. Per gli altri beneficiari è possibile ipotizzare che i tempi di rimborso saranno lunghi, in modo da consentire a chi ha poca capienza fiscale di poter usufruire della detrazione.

Secondo le indicazioni fornite, potranno richiedere il bonus:

  • condomini;
  • edifici monofamiliari;
  • cooperative di abitazioni a proprietà indivisa;
  • associazioni sportive;
  • club amatoriali;
  • case popolari.

Per la misura saranno stati stanziati 4 miliardi di euro, 2 per il 2024 e 2 per il 2025. In attesa che il Governo fornisca maggiori dettagli sulla nuova formula, si nota che almeno nel 2024 l’Ecobonus sociale vivrà a fianco di quello tradizionale per l’efficientamento energetico di abitazioni e immobili a destinazione diversa.

Come visto, la detrazione modificata è indirizzata unicamente all’edilizia privata. Gli interventi di efficientamento delle strutture pubbliche interessano invece un capitolo a parte.

Riprogrammare le risorse

L’Ecobonus rivisitato si basa sul meccanismo delle detrazioni fiscali, ma aggiunge vincoli più stringenti per assicurare risorse solo alle famiglie economicamente in difficoltà. In questo modo l’agevolazione punta a migliorare l’efficienza energetica con uno sforzo concreto e condiviso.

La revisione del PNRR intende incrementare il livello di efficienza degli edifici, considerandola una delle leve più virtuose per la riduzione delle emissioni in un Paese come il nostro, che soffre di un parco edifici con oltre il 60% dello stock superiore a 45 anni, sia negli edifici pubblici, sia negli edifici privati”.

Nel quadro del Governo, i 4 miliardi di euro stanziati per l’Ecobonus sociale serviranno a:

  • assicurare il conseguimento delle finalità indicate da REPowerEU;
  • porre dei correttivi alle agevolazioni previste con il Superbonus (già in parte discussi) e sostenere le categorie svantaggiate;
  • combattere la povertà energetica con costi più accessibili;
  • potenziare l’incentivo fino al 100% per una maggiore sicurezza degli immobili.
Ecobonus sociale, riprogettare
Credit foto: Bonus Casa

Il nuovo Ecobonus andrà a raccogliere in un unico strumento anche la prevenzione sismica. Parte dell’incentivo sarà finanziato dai fondi del Sismabonus per consentire un maggiore contributo alla transizione verde. L’amministrazione ha proposto infatti di modificare la descrizione e il target eliminando ogni riferimento agli interventi di Sismabonus, che diventeranno un sub-criterio nell’ambito dell’Ecobonus sociale.

Le altre misure del PNRR

La rimodulazione del PNRR non si è limitata a introdurre l’Ecobonus sociale: in totale, infatti, sono stati modificati 144 obiettivi dei 349 fissati in totale. In alcuni casi le modifiche sono state solo formali, in altri si è disposta la ridistribuzione dei fondi nell’ambito dello stesso progetto. L’obiettivo è accelerare il passaggio a un futuro più sostenibile.

La revisione prevede, tra l’altro, il definanziamento delle opere che non potranno essere realizzabili entro la scadenza del 2026. A questo proposito, però, il Ministro per gli Affari Europei, le Politiche di Coesione e il PNRR Raffaele Fitto ha assicurato che questi lavori potranno sempre godere di altre agevolazioni future.

In dettaglio, le misure sospese dal PNRR sono:

  • interventi per la resilienza, la valorizzazione del territorio e l’efficienza energetica dei Comuni (6 miliardi);
  • investimenti in progetti di rigenerazione urbana per ridurre situazioni di emarginazione e degrado sociale (3,3 miliardi);
  • piani urbani integrati (2,5 miliardi);
  • misure per la gestione del rischio di alluvione e per la riduzione del rischio idrogeologico (lo stralcio non riguarda tutta la misura, ma 1,3 miliardi di euro già inclusi in altri programmi di finanziamento);
  • utilizzo dell’idrogeno in settori hard-to-abate (1 miliardo);
  • potenziamento di servizi e infrastrutture sociali di comunità (725 milioni);
  • promozione di impianti innovativi, incluso offshore (675 milioni);
  • valorizzazione dei beni confiscati alle mafie (300 milioni);
  • tutela e valorizzazione del verde urbano ed extraurbano (110 milioni).

Gli interventi previsti dal programma REPower EU saranno coperti dalle risorse provenienti dalle opere definanziate, dal contributo a fondo perduto REPowerEU (che per l’Italia ammonta a 2,7 miliardi) e dall’aggiornamento del contributo UE PNRR per effetto della variazione del PIL (150 milioni di euro).

In questo quadro, l’Ecobonus sociale è in fase di lancio e solo l’entrata in vigore dirà se i buoni propositi del Governo si tradurranno in risultati concreti per le fasce di reddito basse.

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