Tecnologie hi-tech affidabili ed economiche per il monitoraggio costante di ponti e viadotti e l’individuazione rapida di elementi di degrado. Ecco alcune delle proposte che arrivano da ENEA dal Convegno “Monitoraggio e valutazione di ponti e viadotti – Stato dell’arte e prospettive” a sei mesi esatti dalla tragedia del crollo del viadotto sul Polcevera a Genova.
Mentre si aspetta ancora un Piano nazionale per la messa in sicurezza di ponti e viadotti, con interventi e risorse specifiche, più volte sollecitato da più parti, il convegno, svoltosi presso la sede romana dell’Agenzia, aveva l’obiettivo di individuare soluzioni per la salvaguardia, il monitoraggio e la manutenzione preventiva di queste infrastrutture strategiche.
Da Enea è emersa la proposta di un sistema dell’interferometria radar per il check-up di ponti e viadotti. Una tecnologia simile a una macchina fotografica, che sarebbe in grado di misurare le vibrazioni di una campata, di una pila di un viadotto o di un ponte anche da remoto, permettendo così di effettuare misurazioni dinamiche praticamente su tutte le strutture e definire poi una scala di priorità per approfondimenti sperimentali ed eventuali interventi da realizzare.
L’utilizzo di questo tipo di tecnologia ridurrebbe notevolmente i costi di misurazione rispetto alle tecniche tradizionali, consentendo ai tecnici di eseguire un lavoro di rielaborazione ed interpretazione dei dati di notevole precisione, pur senza accedere alla struttura.
Per la rilevazione continua del comportamento dei ponti, l’ENEA propone poi l’utilizzo di sensori a fibra ottica in grado di eseguire a costi accessibili un monitoraggio anche con un numero elevato di punti di rilevazione. Un modello per la manutenzione preventiva e in tempo reale su ponti e viadotti.
“I crolli di ponti e viadotti che si sono verificati negli ultimi anni suggeriscono che, come le persone, anche le strutture hanno bisogno di check-up programmati. Oggi siamo in grado di controllarle di continuo grazie a sistemi di monitoraggio avanzati che consentono di individuare danneggiamenti già nella loro fase iniziale. Le tecnologie offrono la possibilità di rimediare in tempo, prima che il degrado si aggravi e richieda interventi più pesanti e costosi” ha spiegato Paolo Clemente del laboratorio ENEA di ‘Tecnologie per la dinamica delle strutture e la prevenzione del rischio sismico e idrogeologico’, come pubblica corrierecomunicazioni.it.
L’Enea ha inoltre sviluppato competenze ultratrentennali nel monitoraggio statico e sismico dei ponti attraverso strumentazioni all’avanguardia, come nel caso delle analisi effettuate sul Ponte all’Indiano di Firenze, sul viadotto di accesso a Civita di Bagnoregio (VT) e sulla passerella pedonale di Forchheim (Baviera).
L’Agenzia è impegnata anche nell’adeguamento sismico di tali costruzioni, mediante tecnologie basate sull’utilizzo di sistemi di isolamento e dissipazione, per la salvaguardia di strutture esistenti come, ad esempio, il ponte in cemento armato precompresso e pile in muratura sul fiume Reno a Marzabotto, in provincia di Bologna.