Enrico Giovannini è il nuovo Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti del Governo Draghi.
Giovannini, classe 1957, è professore ordinario all’Università Tor Vergata di Roma in Statistica e Analisi e Politiche per lo Sviluppo Sostenibile, e docente alla LUISS in Sviluppo Sostenibile.
È stato Chief Statistician dell’OCSE dal 2001 al 2009, presidente dell’Istat dall’agosto 2009 all’aprile 2013. Da anni è impegnato per coniugare sviluppo, uguaglianza e sostenibilità come cofondatore e portavoce dell’ASviS, l’Alleanza dello Sviluppo sostenibile.
Ad averne favorito la nomina, senza dubbio la pregressa esperienza alla guida di un ministero, è stato infatti già Ministro del lavoro e delle politiche sociali tra il 2013 e il 2014 quando a capo del Governo c’era Enrico Letta, insieme a un impegno in prima linea sui temi della sostenibilità ambientale, che sembra essere il focus del nuovo Governo.
Al Ministro è ora affidato il difficile compito di gestire quei quasi 32 miliardi (31,98 miliardi di euro per l’esattezza) che il Recovery destina al capitolo Infrastrutture, tenendo conto della necessità di ammodernamento del Paese da conciliare con la grande battaglia dello sviluppo sostenibile. Non a caso, proprio nel Recovery oltre 18 di quei miliardi sono dedicati alla mobilità green.
È definito riformatore “cortese ma risoluto”, come cita Il Messaggero: da direttore generale dell’Ocse dal 2001 al 2009 ha realizzato una profonda riforma complessiva sistema statistico dell’Organizzazione e lo stesso è avvenuto alla guida dell’Istat dal 2009 al 2013 dove ha realizzato numerosi progetti innovativi. Suo, tra l’altro, proprio l’avvio del progetto per la misura del “Benessere Equo e Sostenibile (BES)”.
Da Ministro del Lavoro, con sguardo attento alla disoccupazione giovanile ha avviato, tra l’altro la riforma degli ammortizzatori in deroga e disegnato Garanzia Giovani, concentrando anche l’attività di indirizzo del ministero sulla lotta alla povertà e al lavoro nero e ribadendo più volte agli imprenditori la necessità di investire “sul capitale umano”.
Le sfide e gli obiettivi di Enrico Giovannini per il Mit
In una lettera ai dipendenti del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il nuovo Ministro ha evidenziato sfide e obiettivi che lo attendono, sollecitando la collaborazione e la cooperazione di tutti per un risultato unico: la ripartenza.
Tra gli obiettivi principali individuati, secondo quanto pubblica teknoring.com:
– una profonda trasformazione che renda il Paese più prospero, più resiliente, più giusto e sostenibile dal punto di vista economico, sociale ed ambientale;
– un rinnovamento sostanziale del modello di sviluppo, secondo le linee guida dell’Unione Europea;
– un cambiamento culturale e politico profondo, che riprogetti il futuro guardando avanti con una visione più ampia.
Il ministro Giovannini ha ricordato l’esigenza di assicurare la resilienza del sistema economico europeo, il corretto funzionamento del Mercato Unico e la salvaguardia delle catene di approvvigionamento. Ha perciò chiesto l’intervento della Commissione per riaffermare al più presto la piena attuazione dei principi dei Corridoi Verdi all’interno dell’Unione Europea per superare il problema dei nuovi controlli introdotti presso alcune frontiere che stanno provocando, soprattutto lungo il “Corridoio del Brennero”, seri disagi e danni agli autotrasportatori e all’economia italiana.
Codice dei contratti e Testo Unico Edilizia
Ancora nulla si sa sulle intenzioni del nuovo Ministro in merito al Codice dei contratti e al Testo Unico Edilizia. Nel primo caso la situazione è abbastanza ingarbugliata e non semplice da gestire. La normativa sugli appalti pubblici si scontra con la riforma del 2016 non ancora completata, in stand by nell’attesa di un Regolamento unico che non vedrà mai la luce ma che ha bloccato molti provvedimenti attuativi.
La situazione del Testo Unico Edilizia, invece, è diversa. In questo caso recentemente il Tavolo tecnico istituito presso il Consiglio Superiore dei lavori pubblici (CSLP) ha completato il percorso di revisione del DPR n. 380/2001 con una nuova proposta di legge definita “Disciplina delle Costruzioni” che ha lo scopo di migliorare e innovare una normativa edilizia.
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