Proteggere il Passato e costruire il Futuro: a Catania il congresso dedicato al rischio sismico e al restauro del costruito

1688

Existing building forum: appuntamento a Catania il 23 novembre per il congresso organizzato da Tradimalt, l’Università e l’Ordine degli Ingegneri di Catania

Continua il nostro impegno nel campo della protezione degli edifici storici e residenziali del nostro territorio, un patrimonio edilizio che, purtroppo, è soggetto al rischio sismico che caratterizza tutta l’Italia. 

Il 23 novembre, al Four Points by Sheraton Catania, si terrà Existing building forum, biennale su rischio sismico e restauro del costruito.

Un evento che ci vede protagonisti insieme all’Ordine degli Ingegneri di Catania e all’Università di Catania, e che ha preso forma grazie al lavoro delle persone che compongono il suo comitato organizzativo: 

  • Vincenzo Coniglio – Presidente Tradimalt spa.
  • Ivo Caliò, Professore ordinario di Scienza delle Costruzioni – Università di Catania
  • Francesco Cannizzaro, Professore associato di Scienza delle Costruzioni – Università di Catania
  • Vito Valotta, Responsabile Quakeproof, linea rinforzi Tradimalt Spa
  • Michele Spallino, Direttore Marketing Tradimalt Spa
  • Claudio Cocuzza – Creative & Founder ADD DESIGN

Per partecipare basta prenotarsi sul sito di EventBrite. I posti sono limitati.

L’evento conferisce 3CFP  per gli Ingegneri iscritti all’Albo in regola con il pagamento della quota di iscrizione alla data del 31/12/2022. In questo caso l’iscrizione all’evento dev’essere fatta attraverso il sito dell’Ordine degli Ingegneri. Le iscrizioni sono aperte dalle ore 09:00 del 17 novembre 2023.
Perché il riconoscimento dei crediti vada a buon fine è importante inserire correttamente il codice fiscale sulla piattaforma Formazione Cni.

Mitigazione del rischio sismico: strategie globali e prospettive future

A 330 anni di distanza dal terremoto della Val di Noto, un forum internazionale per discutere le azioni da intraprendere per la mitigazione del rischio sismico.

Con un terremoto d’intensità paragonabile a quello del 1693 (simile per magnitudo a quelli dello scorso febbraio in Turchia e Siria) gran parte degli edifici delle nostre città, che non rispettano le norme antisismiche, sarebbero rasi al suolo.

Durante il forum esperti internazionali discuteranno le possibili strategie di intervento, quando applicabili, insieme ai casi in cui la demolizione e ricostruzione appare la soluzione migliore.

Durante la tavola rotonda sarà valutato il rischio anche alla scala urbana, considerando la complessa interazione tra il costruito e le infrastrutture esistenti.

Credit Foto: La Sicilia – “Incubo “Big One” sempre temuto ma in Sicilia il 70% delle case è fuori legge: il confronto shock con la Turchia”, Mario Barresi, 22 Aprile 2023


Rinforzare o ricostruire?

L’Italia è il Paese con il maggior numero di Patrimoni Unesco. È anche uno dei Paesi a maggiore rischio sismico del Mediterraneo, per la sua posizione geografica, la densità abitativa, la vulnerabilità degli edifici e la ricchezza del patrimonio artistico e architettonico. 

La situazione della Sicilia è anche più delicata: gran parte dell’Isola è classificata come zona sismica dal 1981. Le costruzioni progettate prima considerano soltanto i carichi gravitazionali, escludendo le sollecitazioni sismiche, che vanno in tutte le direzioni. Come da tempo sostiene il Professore Caliò.

Gli edifici delle nostre città sono progettati per soli carichi verticali: hanno bassa resistenza sia per carichi orizzontali che per carichi verticali; hanno una bassissima capacità di subire deformazioni senza raggiungere la rottura degli elementi strutturali; subiscono collassi fragili locali dovuti a insufficienti armature a taglio ed è ricorrente la presenza di degrado da corrosione. Inoltre, sono strutture incapaci di ridistribuire i carichi in occasione di crisi locali degli elementi strutturali con una propensione al collasso progressivo“.

Dal punto di vista degli interventi, inoltre, nonostante esistano anche tecniche non invasive, che non costringono i residenti a lasciare la casa durante i lavori, si preferiscono interventi palliativi che servono solo ad accedere ai bonus, ma non risolvono i problemi strutturali.

La responsabilità, oltre che dei politici, è anche dei tecnici, che non hanno piena conoscenza e non promuovono più di tanto alcuni interventi. Una responsabilità che sentiamo da sempre nostra e che ci ha spinti a sviluppare diverse soluzioni, adatte a tutte le possibili casistiche che si presentano agli addetti ai lavori.

Perché non mancare

Partecipare al forum significa abbracciare la responsabilità di guidare l’edilizia verso un futuro all’avanguardia. Un impegno che va al di là delle parole e si materializza nelle soluzioni sviluppate per affrontare le sfide uniche del rischio sismico.

Siate parte di questa importante iniziativa: avanziamo insieme verso un futuro costruito su fondamenta robuste e consapevoli.

CONDIVIDI

NESSUN COMMENTO

SCRIVI UNA RISPOSTA