È stata firmata dal Presidente del Consiglio la bozza di decreto per la ripartizione della quota 2018 del Fondo Investimenti. Il testo è quello predisposto dal Governo Gentiloni, rivisto solo nelle cifre, dato che il Decreto Emergenze ha drenato 585 milioni di euro dai 36,1 miliardi iniziali per la ricostruzione di Ponte Morandi.
Saranno ripartiti in totale 717 milioni di euro per il 2018 in dodici capitoli di spesa, ciascuno gestito da uno o più Ministeri, secondo competenza.
A istituire il Fondo Investimenti è stata la Legge di Bilancio per il 2017, ripartendo appunto le risorse tra una serie di capitoli di spesa: trasporti, viabilità e mobilità sostenibile, infrastrutture, prevenzione dal rischio sismico, edilizia pubblica e scolastica, difesa del suolo, dissesto idrogeologico, risanamento ambientale e bonifiche, riqualificazione delle periferie, rimozione delle barriere architettoniche, ricerca, attività industriali ad alta tecnologia e sostegno alle esportazioni e informatizzazione dell’amministrazione giudiziaria.
La Legge di Bilancio 2018 ha rifinanziato il Fondo Investimenti con 36,1 miliardi di euro. La bozza di decreto firmata da Paolo Gentiloni a febbraio 2018 è stata bloccata per incostituzionalità della norma istitutiva del Fondo, poi risolta dal Decreto Milleproroghe.
Ulteriori ritardi sono poi stati causati dal cambio di Governo. Arriva ora finalmente la bozza di decreto, che ripartisce i 35,3 miliardi di euro disponibili, rispettando l’impianto della bozza già firmata da Gentiloni.
La ripartizione capitolo per capitolo
Il capitolo Trasporti e viabilità avrà a disposizione 8801 milioni di euro, che saranno gestiti naturalmente dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Il capitolo Mobilità sostenibile e sicurezza stradale avrà in assegnazione 3478 milioni totali, gestiti da Mit e Ministero Ambiente.
Infrastrutture, anche relative alla rete idrica e alle opere di collettamento fognatura e depurazione avranno a disposizione 792,382 milioni, gestiti dal Mit e dal Ministero dell’Agricoltura.
1401 milioni di euro andranno alla ricerca, gestiti in coordinamento da Ministeri della Difesa, Giustizia, Agricoltura, Sviluppo Economico, Istruzione, Salute e Presidenza del Consiglio.
Difesa del suolo, dissesto idrogeologico, risanamento ambientale e bonifiche avranno disponibili 1881 milioni, ripartiti tra Ministero dell’Ambiente e della Difesa.
5620 milioni di euro andranno al capitolo Edilizia pubblica, compresa quella scolastica e sanitaria, divisi tra Ministeri della Difesa, della Giustizia, dell’Economia, dei Beni culturali, dell’Istruzione.
6874 milioni saranno a disposizione dei Ministeri dello Sviluppo Economico, della Difesa e dell’Economia per il capitolo Attività industriali ad alta tecnologia e sostegno alle esportazioni.
Alla Digitalizzazione delle amministrazioni statali andranno 1354 milioni di euro, ripartiti tra i Ministeri della Difesa, Giustizia, Interni, Esteri, Economia, Beni culturali, Sviluppo Economico e Istruzione.
Per la Prevenzione del rischio sismico sono stati stanziati invece 1655 milioni di euro, gestiti da Ministeri della Giustizia, dell’Interno, dei Beni culturali e dell’Istruzione.
Per Investimenti per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie, saranno disponibili 354 milioni, risorse che sono state ripartite tra Ministero dei Beni culturali, Ministero delle Infrastrutture e Trasporti e Presidenza del Consiglio.
Ministeri della Difesa, Giustizia, Interno, Economia e Infrastrutture gestiranno 3201 milioni di euro per Potenziamento infrastrutture e mezzi per l’ordine pubblico.
Infine, per l’Eliminazione delle barriere architettoniche, 294 milioni saranno gestiti dai Ministeri della Giustizia, Beni Culturali e Infrastrutture.