Il decreto, cofirmato dal Ministero per gli Affari regionali, prevede un programma straordinario per edifici già esistenti e non utilizzati perché in condizioni di degrado.
“Si tratta – ha spiegato Nencini a La Repubblica – in larga parte di alloggi immediatamente disponibili che rimettiamo sul mercato con affitto agevolato e affitto calmierato destinato alla vendita, per venire incontro alle domande ad oggi inevase e per consentire a chi ha i requisiti di occupare i tanti appartamenti inutilizzati“.
Il testo attua il Piano Casa, il cui programma prevede due filoni di azioni di intervento: interventi di lieve entità, cioè lavori di manutenzione ed efficientamento di importo fino a 15.000 euro; e interventi di ripristino e manutenzione straordinaria, ovvero efficientamento energetico, messa in sicurezza di parti strutturali, adeguamento antisismico, superamento delle barriere architettoniche, con spese fino a 50 mila euro.
Saranno le Regioni a dichiarare ammissibili e trasmettere al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti gli interventi proposti dagli Istituti autonomi case popolari (Iacp) o da altri enti con analoghe funzioni e dai comuni ad alta tensione abitativa. Le proposte eccedenti rimarranno in attesa di eventuali altri fondi. Le Regioni, inoltre, saranno responsabili del monitoraggio dei tempi di realizzazione e dell’utilizzazione dei fondi assegnati, oltre che della nomina di un responsabile dell’attuazione del programma di riqualificazione.
Foto credit: Viditu