Inaugurata la Biennale di Venezia 2018: l’architettura come spazio libero

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Emozioni integrali in mostra alla Biennale di Architettura 2018, edizione XVI inaugurata il 26 maggio a Venezia e curata da Yvonne Farrell e Shelley McNamara: 71 gli architetti partecipanti, due sezioni speciali e 65 padiglioni nazionali.

Un percorso ricco di suggestioni all’interno di luoghi normalmente non aperti ai visitatori, come i Giardini e l’antico Arsenale, che fino al 25 novembre metterà in scena tutte le declinazioni del tema “Freespace” in un caleidoscopio di proposte giunte a Venezia da tutto il mondo.

E se alla Svizzera è già stato assegnato il Leone d’Oro per la miglior partecipazione nazionale, e al Padiglione della Gran Bretagna è andata una Menzione Speciale, noi non possiamo non parlare del Padiglione Italia, curata da Mario Cucinella.

Il Padiglione Italia, che occupa due porzioni delle Tese delle Vergini per una superficie totale di circa 1.800 metri quadri, mette in mostra un’Italia silenziosa e spesso trascurata, quella delle “mille piccole città” che caratterizzano la nostra penisola, rendendo il paesaggio artistico, culturale ed economico molto eterogeneo.

L’allestimento spazia dalle Alpi al limite estremo degli Appennini, fino alle isole maggiori, alla ricerca di luoghi, esperienze e nuove prospettive.

Cinque i progetti sperimentali tagliati su misura di altrettante comunità: Gibellina in Sicilia, le Foreste Casentinesi tra Toscana ed Emilia-Romagna, Camerino nelle Marche, i centri collinari di Grassano e Ferrandina in Basilicata, Ottana in Sardegna.

In particolare il progetto siciliano Coltivare il futuro di Marco Alesi, Cristina Calì e Alberto Cusumano, titolari dello studio di architettura AM3 di Palermo, in collaborazione con Vincenzo Messina e il supporto dell’Università degli studi di Palermo è l’immagine chiara di un’architettura “empatica” e risolutiva.

Un’architettura capace di evolversi e diventare strumento di rinascita mantenendo sempre il contatto con il territorio. Questi progetti sono una scommessa per il futuro fatta di talento, capacità e professionalità.

Molti gli eventi, tante le possibilità che questa sedicesima edizione della Biennale dell’architettura sembra proporci, di certo un’occasione da non perdere.

Credits Foto: @Urban reports

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