Laurea ad Honorem all’architetto Emilio Ambasz

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Emilio Ambasz all'Ospedale dell'Angelo di Mestre
Credit foto: La Repubblica

L’Università di Bologna assegnerà una Laurea ad Honorem in Ingegneria Edile-Architettura al pioniere della Green Architecture

Instancabile e anticonformista, negli Anni ‘70 Emilio Ambasz si è distinto in un panorama post-moderno e de-costruzionista proponendo la sua filosofia del “verde sul grigio”.
Strutture ed edifici sono stati così ricoperti e arricchiti con terrazzamenti e giardini d’inverno, in un continuo incontro fra architettura ed arte.

Il riconoscimento da parte dell’Ateneo bolognese verrà assegnato all’architetto il prossimo venerdì 25 giugno, con un cerimonia presso la Chiesa di Santa Cristina.

Il Dipartimento di Architettura dell’Alma Mater ha motivato così la scelta: “Architetto e designer argentino, dal 1969 al 1976 è stato curatore del Dipartimento d’Architettura del Museum of Modern Art of New York. Lo stile distintivo di Ambasz come pioniere è una combinazione di edifici coperti di giardini, che egli descrive come ‘il verde sul grigio’: ha singolarmente contrastato le tendenze post-modernista e de-costruzionista degli anni ’70. Figura di progettista con un costante interesse specifico verso le relazioni istituite tra lo spazio antropico e lo spazio naturale, Ambasz ha adottato soluzioni architettoniche e tecnologiche che permettessero di garantire sia una forte integrazione con il contesto, sia una migliore qualità percettiva e abitativa degli spazi. Un proposito però non solo limitato alla dimensione figurativa degli esiti architettonici, ma esteso anche alla valenza tecnologica delle soluzioni, sia in ordine alla fattibilità costruttiva che alla resa prestazionale“.

Nato in Argentina nel 1943, Emilio Ambasz è stato e continua ad essere un cittadino del mondo. New York, Ulm, Fukuoka, Siviglia e Roma sono solo alcune delle città che lo hanno visto crescere professionalmente e hanno scandito le tappe del suo successo.

Più che pensatore si definisce un creatore di immagini; più che costruttore di teorie, uno scrittore di favole. La sua personalità curiosa e poliedrica l’ha portato a registrare oltre 220 brevetti di progettazione industriale e meccanica, e numerosi altri oggetti di design – tra cui la Sedia Vertebra, che gli è valso il primo dei suoi quattro Compassi d’Oro.

Il centro ACROS di Fukuoka costruito da Emilio Ambasz
Credit foto: Floornature

Ambasz definisce il verde uno stato d’animo e si è fatto portavoce di un’architettura non invasiva e rispettosa della flora locale, aprendo le porte all’utilizzo della “materia vegetale” nel settore edile.

Secondo l’architetto argentino, l’obiettivo dovrebbe essere quello di ridurre l’intrusione dell’uomo nella natura e di investire maggiormente nella produzione di energia solare, marina o eolica. Oggi la sua lezione continua a ispirare numerosi architetti e ha inaugurato l’avvio di numerosi progetti – uno su tutti, l’uso di costruire di tetti verdi per riqualificare le città.

Nel 2014, Emilio Ambasz ha ricevuto la Stella al Merito della Repubblica Italiana per i suoi contributi alla nostra cultura nazionale.

Tra le strutture che ha realizzato in Italia, è importante ricordare l’Ospedale dell’Angelo a Mestre, realizzato nel 2008 e riconosciuto come il primo giardino della salute.
La struttura si presenta come una barriera verde contro lo sviluppo urbano, con il prato che riveste i blocchi che compongono la costruzione. L’area dell’Ospedale ospita così un parco e due laghetti artificiali che, oltre a migliorare l’effetto paesaggistico, svolgono la funzione di regolazione idraulica in caso di incendio.

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