Tra le azioni programmate che la Commissione ha presentato attraverso un comunicato stampa:
– il diritto del cittadino a percepire una retribuzione per l’elettricità versata in rete, che dovrà tendere gradualmente al prezzo di mercato. Con questa proposta si sostituirebbero gli attuali “scambio sul posto” e “tariffa onnicomprensiva”.
– l’eliminazione delle barriere burocratiche ed amministrative per l’autoconsumo energetico, ad oggi ingiustamente onerose.
– la revisione della struttura delle tariffe elettriche, affinché risultino più eque e trasparenti ed eliminino pedaggi e tasse discriminatori. “Casualmente – scrive architetturasostenibile.it – la direttiva di Bruxelles arriva in un momento in cui, in Spagna, l‘amministrazione Rajoy vuole istituire la ‘tassa al sole’: 40% di tasse sull’energia autoprodotta, non solo quella versata in rete ma pure su quella autoconsumata, con il fine di compensare Endesa-ENEL per il mancato guadagno. Ne più e ne meno di quanto già accade in Italia, dove i consumatori pagano in bolletta gli incentivi alle rinnovabili che poi incassano perlopiù grossi gruppi di capitale, Banche e multinazionali”.
– sospensione della retroattività per i cambiamenti alle tariffe o altri aspetti normativi.
– l’istituzione di un quadro normativo stabile che consenta l’aggregazione della domanda elettrica e l’autoproduzione condivisa, ovvero l’unione di produttori/consumatori, includendo lo stoccaggio d’energia condominiale o consortile.
– la promozione dello stoccaggio decentralizzato delle energie rinnovabili, fondamentale per armonizzare la produzione e la domanda di elettricità, una vera e propria minaccia per le utilities perché, sostiene ancora architetturaecosostenibile.it da una parte “verrebbero meno gli argomenti che giustificano gli incassi dell’ENEL (e in generale di tutte le aziende elettriche del mondo) per gli oscuri concetti definiti come “perequazione”, voci di spesa addebitate in bolletta incontestabili proprio per la poca trasparenza del metodo di calcolo utilizzato dal gestore e l’impossibilità di verificare i dati. In secondo luogo, perché la diffusione capillare di banchi di batterie rende inutile la costruzione di nuove centrali (spesso a combustibili fossili), che è parte del business delle compagnie elettriche, delle loro società d’ingegneria controllate e delle consorziate petrolifere e carboniere.”
– l’introduzione di strumenti finanziari che rendano possibile l’accesso alla produzione energetica per autoconsumo per tutti i consumatori, e in particolare le fasce più deboli economicamente.
Foto credit: Jose Mesa