In Giappone esiste una casa più grande del terreno in cui è costruita.
L’architetto Tomoko Sasaki, dello studio Tenhachi Architect Interior Design, è riuscito a ricavato una superficie calpestabile maggiore grazie ad una progettazione flessibile su più livelli.
Un interessante approfondimento tecnico su Houzz Magazine ha illustrato i pregi di questa Milk Carton House, di proprietà dell’architetto Masaki Miyamoto e della moglie Naoko, che si occupa di design di abbigliamento.
Siamo in una zona residenziale nel centro del quartiere Shibuya a Tokyo, in Giappone. La piccola casa, a cinque minuti dalla stazione ferroviaria, è situata in una proprietà molto stretta, soggetta, tra l’altro, a restrizioni di altezza.
Per questo Sasaki ha progettato una casa sì su due piani, ma articolata su quattro livelli. Soluzione possibile grazie all’uso di due soppalchi che hanno generato un movimento di altezze dei soffitti.
In questo modo, pur senza balcone, garage o ingresso, la superficie calpestabile complessiva dell’appartamento è passata da 25 mq a 70.
L’uso di materiali naturali e giochi di “vedo non vedo” ha permesso, inoltre, di articolare gli spazi con originale dinamismo.
Il progetto nel dettaglio
L’ingresso si apre su uno spazio di lavoro con pavimento di cemento a vista con finitura in malta. In Giappone, infatti, è considerato scortese portare le scarpe all’interno della casa, che devono essere indossate nel doma. Scegliere il cemento delimita questa zona come “di transizione”.
Il soffitto è alto circa 3,4 metri. Altezza enfatizzata dalle ampie finestre, dalle travi a vista del soffitto, dalle piante d’appartamento sospese e dall’illuminazione. All’esterno, le piante che crescono lungo la strada garantiscono la privacy all’interno della casa.
Le pareti sono in compensato di larice e il pavimento ha una finitura in malta. Alla fine del doma, un parallelepipedo verniciato di bianco si sposa bene con le pareti in legno e riflette la luce naturale illuminando lo spazio. La sua parte superiore è una camera da letto, mentre l’interno è diviso in due spazi.
L’ingresso conduce al bagno per gli ospiti, la porta successiva a uno spazio privato con lavanderia, oltre che al bagno padronale e alla dispensa. Le due zone sono separate all’esterno del parallelepipedo da una porta che può essere chiusa all’occorrenza.
Il soppalco sopra al parallelepipedo è una camera da letto, abbastanza grande da ospitare due letti bassi. Il pavimento è in compensato strutturale. Ogni dettaglio, perfino le teste dei chiodi, è levigato in modo che si possa camminare a piedi nudi.
Il piano superiore
Al piano superiore, la cucina è nascosta sotto a un soppalco. La pianificazione delle altezze ha evitato che si potesse sbattere la testa contro i gradini.
La palette cromatica della casa si basa su tre colori: bianco, legno e grigio. Anche i telai delle finestre e lo scaffale con libri sul bordo del soppalco del secondo piano mettono in evidenza le venature e i nodi del legno. E la finitura delle pareti non è nascosta da carta da parati o pittura: il compensato di larice copre il compensato strutturale, che secondo le leggi vigenti in Giappone deve essere sostenuto da antiestetiche viti ogni 100-300 mm.
L’esterno
“Grazie all’onnipresenza del legno e alla palette cromatica scelta, il confine tra mobili e architettura è indistinto”.
Dalla forma che ricorda un cartone del latte, l’esterno della casa ha una facciata in acciaio Galvalume (acciaio rivestito con una lega di zinco e alluminio per prevenire la ruggine). La parete laterale è rifinita in Jolypate, un materiale acrilico resistente al fuoco e alle muffe. L’insieme è omogeneo e valorizza la forma della dimora.
Nel complesso, la casa deve la sua calda atmosfera e la sua funzionalità agli spazi a pianta aperta che possono essere adattati in base alle esigenze.
Credit Foto: Houzz Magazine