È il pensionato che si aggira, per lo più con le mani dietro la schiena, nei cantieri di lavoro, controlla, fa domande, dà suggerimenti o critica le attività che vi si svolgono. A Bologna, lo chiamano umarell, un’espressione resa celebre dallo scrittore Danilo Masotti, entrata nell’edizione 2021 del vocabolario Zingarelli, proprio per definire gli anziani che gironzolano per la città e hanno un’opinione su tutto.
A Pescara avranno degli spazi di osservazione a loro dedicati. L’idea è di Alessio Sarra, creativo, imprenditore e consulente immobiliare pescarese, già protagonista di altre stravaganti iniziative, come quella di mettere “in vendita” nel 2014 la Reggia di Caserta per denunciarne lo stato di degrado.
Le installazioni in un cantiere di Pescara
Un pannello con la scritta “Segui il cantiere”, la sagoma di un anziano con le tradizionali mani dietro la schiena e la finestra vera e propria: appaiono così le installazioni posizionate in un cantiere TJIKKO di via Caboto a Pescara, che stanno già facendo il giro del mondo per la loro particolarità.
La figura degli umarell, protagonisti tra l’altro dell’omonima canzone di Fabio Concato che ha raccontato il lockdown dal punto di vista degli anziani, e i dibattiti sui pensionati ai tempi della pandemia hanno infatti spinto Sarra a lanciare un’iniziativa che non è solo marketing, ma vuole avere un valore sociale.
“E’ un gesto fisico e simbolico di apertura verso i pensionati, per renderli partecipi dei cambiamenti in atto nel loro quartiere – afferma Sarra come si legge su Ansa.it – Osservare i cantieri è un’attività che tanto appassiona gli anziani, al punto da dare origine a canzoni e ad un neologismo che entrerà nel dizionario. Spesso, però, si pone una questione di sicurezza: in più occasioni mi è capitato di vedere pensionati che rischiavano di cadere pur di affacciarsi per guardare all’interno di un cantiere. Gli anziani sono custodi dei valori della nostra società, sono la storia delle nostre città. In questo modo – conclude l’imprenditore – vogliamo valorizzarli e renderli testimoni del contesto urbano che si evolve davanti ai loro occhi”.