I numeri dell’incompiuto italiano

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Le opere incompiute in tutta Italia sono 379, in calo rispetto all’anno precedente. L’unica Regione che va contro questa tendenza è la Sicilia, dove l’elenco degli incompiuti si allunga di cinque voci, per un totale di 138 opere mai completate. I dati arrivano dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili che lo scorso 4 luglio ha pubblicato l’aggiornamento del Sistema Informativo di Monitoraggio delle Opere Incompiute, un registro che tiene conto del numero delle opere pubbliche mai portate a termine. 

Le opere incompiute in Italia

Dall’elenco del MIMS risulta che, al 31 dicembre 2021, le opere incompiute sono in totale 379. Un dato che, preso nella sua totalità, fa ben sperare: si contano 64 opere incompiute in meno rispetto al 2020, quasi la metà rispetto al 2017, quando l’elenco registrava ben 752 opere. Si tratta di scuole, poli sportivi e teatri da costruire, strade, porti e dighe da completare, palazzi storici da restaurare. Per completarle servirebbero 1,2 miliardi di euro, poco meno della metà rispetto alle risorse stimate l’anno prima. 

Uno spreco da 1,82 miliardi di euro

Lo spreco di risorse per le opere incompiute in Italia è pari a 1,82 miliardi di euro. Questi dati arrivano dagli analisti di Silvi Costruzioni Edili, storica azienda di progettazione, costruzione e ristrutturazione, che ha fatto il punto aggregando le evidenze del Sistema Informativo Monitoraggio Opere Incompiute  e dell’Anagrafe delle Opere Incompiute delle singole Regioni.

A tal proposito, Gianni Silvi, CEO di Silvi Costruzioni, ha commentato: «A caratterizzare la situazione italiana ancora troppe inefficienze, sprechi ma soprattutto procedimenti burocratici che nel nostro Paese sono molto farraginosi. E che dire dei nostri immobili: in Italia oltre 6 immobili su 10 sono obsoleti».

La classifica dello spreco di risorse va di pari passo con quella del numero delle opere incompiute. In cima c’è la Sicilia: le sue 138 opere incompiute si traducono in uno spreco di 401,9 milioni di euro. A seguire troviamo la Sardegna (47 opere incompiute e uno sperpero di 241,4 milioni di euro); il Molise (133,7 milioni totalizzati con appena 11 opere); la Lombardia (107,5 milioni per un totale di 19 opere) e la Calabria (68,4 milioni per un totale di 20 opere).

Quali sono le ragioni dell’incompiuto?

A partire dal 2021, oltre alla registrazione delle opere incompiute, si è tenuto conto anche delle cause che ne avrebbero causato il mancato completamento. Tra queste vengono indicate, nell’ordine:

  • mancanza di fondi, 40% dei casi;
  • problemi tecnici, 30%;
  • fallimento, recesso o risoluzione contrattuale dell’impresa, 18%;
  • nuove norme tecniche o disposizioni di legge, 6%;
  • mancato interesse al completamento, 4%.

Secondo quanto previsto dall’art. 21 del D.lgs 50/2016, queste opere dovranno essere inserite nel programma triennale dei lavori pubblici, con l’obiettivo di prevederne il completamento o l’individuazione di una soluzione alternativa.

Le differenze geografiche tra le opere incompiute

La distribuzione delle opere incompiute in tutta Italia evidenzia delle differenze enormi tra il Nord, il Centro e il Sud del paese. Il Trentino Alto Adige è l’unica regione a non avere nemmeno un’opera incompiuta. Al capo opposto della classifica troviamo la Sicilia, con 138 interventi sospesi, pari al 38% del totale. Se prendiamo come riferimento la popolazione residente e i costi necessari al completamento delle opere, ad avere la peggio è il Molise: le 11 opere incompiute nella Regione peserebbero 416 euro pro-capite ai suoi residenti. 

Riguardo ai tempi, Molise e Basilicata hanno il primato peggiore: il completamento di un’opera richiede tra i 5 e i 6 anni.

Credit: Focus-Sicilia

L’incompiuto siciliano

L’elenco delle opere incompiute in Sicilia è il più lungo d’Italia. Comprende interventi molto diversi tra loro, anche a livello di budget. Tra questi, alcuni sono già stati interamente finanziati; altri, benché fermi, si trovano a un buono stato di avanzamento dei lavori. In questo articolo, Focus Sicilia mappa le opere incompiute sparse in tutta la Regione e fa il punto su quelle più eclatanti e costose. Come gli interventi per l’ammodernamento del sistema di radiocomunicazione e videosorveglianza del Corpo forestale, di competenza diretta della Regione Siciliana, del valore di circa 33 milioni di euro. Un’opera che risulta essere completata al 38,38% ma che è rimasta bloccata a causa di un contenzioso giudiziario. A Castiglione di Sicilia, sul versante Nord dell’Etna, troviamo la “Strada Costa” che aspetta di essere ultimata da più di trent’anni. Il valore stimato è di 22.734.103 euro e per aprirla al traffico ne basterebbero soltanto altri due. A chiudere la lista c’è la diga di Piano del Campo, a Palermo, l’incompiuto siciliano più costoso. Ha un valore stimato che sfiora i 60 milioni di euro e una storia lunga e intrecciata, iniziata nel 1987 e ancora oggi “pendente”.

Fonti: Mit.gov.it, Adnkronos.com, FocusSicilia.it, Sardegnareporter.it
Credit foto: CorrieredellaCalabria.it

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