“È evidente che il settore dell’edilizia è un settore trainante per la nostra economia, che è fermo da più di dieci anni e che ha pagato tutte le crisi che questo Paese ha avuto negli ultimi quindici anni. Era giusto intervenire e al tal riguardo, prima del lockdown di marzo, ho convocato un tavolo sull’edilizia al Ministero. L’ho voluto fare proprio al MiSE, che non ha una competenza diretta in quanto legata più al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, per dare un segnale di attenzione a un comparto che a mio avviso è un comparto industriale del paese, poiché ha grande capacità di generare ricchezza e soprattutto di distribuirla”.
Con queste parole il Ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli ha difeso le misure messe in campo a sostegno del comparto edilizio, durante l’audizione parlamentare del 29 luglio. Lo stesso giorno in cui il MiSE ha varato i due decreti attuativi previsti dal Dl Rilancio, relativi al Superbonus del 110% e alle altre agevolazioni fiscali.
Il primo, il Decreto Requisiti tecnici è relativo alla definizione dei requisiti tecnici che devono soddisfare gli interventi che beneficiano delle agevolazioni, nonché dei massimali di costo specifici per singola tipologia di intervento.
Il secondo decreto che è nuovo, in quanto non previsto in nessuna altra normativa, è il Decreto Asseverazioni, ossia la definizione delle modalità di trasmissione e del relativo modulo delle asseverazione che vengono poi trasmesse ai vari organi competenti tra cui ovviamente l’Enea.
Il decreto più importante è quello relativo ai requisiti tecnici, che ha come obiettivo quello di predisporre strumenti utili alla completa attuazione degli incentivi previsti. Stando attenti ad evitare un aumento indebito dei costi di realizzazione delle opere e di conseguenza un carico insostenibile per le casse dello Stato.
Cosa definisce il provvedimento
Sono quindi stati definiti dai decreti attuativi:
- i requisiti tecnici che devono soddisfare gli interventi che beneficiano delle agevolazioni di cui all’Ecobonus, del Bonus facciate e del Superbonus al 110%;
- i massimali di costo specifici per singola tipologia di intervento;
- le procedure e le modalità di esecuzione di controlli a campione, sia documentali che in situ, eseguiti dall’ENEA e volti ad accertare il rispetto dei requisiti che determinano l’accesso al beneficio.
Per quanto riguarda, invece i massimali di costo, spetta al tecnico abilitato asseverare che siano rispettati i costi massimi per tipologia di intervento, nel rispetto dei seguenti criteri:
- i costi per tipologia di intervento sono inferiori o uguali ai medi delle opere riportati nei prezzari predisposti dalle regioni e dalle province autonome territorialmente competenti in cui è sito l’edificio oggetto dell’intervento, oppure in prezzari commerciali;
- in mancanza, i prezzi devono essere determinati in maniera analitica, con procedimento che tenga conto di tutte le variabili che intervengono nella definizione dell’importo stesso.
Sono ammessi alla detrazione gli oneri per le prestazioni professionali connesse alla realizzazione degli interventi per la redazione delle varie Ape nonché per l’asseverazione, da calcolarsi in base al D. Min. Giustizia 17/06/2016 concernente i parametri per i compensi per le opere pubbliche.
Per gli interventi per i quali l’asseverazione può essere sostituita da una dichiarazione del fornitore o dell’installatore, l’ammontare massimo delle detrazioni fiscali o della spesa massima ammissibile è calcolato sulla base dei massimali di costo specifici per singola tipologia di intervento.
Per quanto riguarda, invece, il Decreto Asseverazione, si è stabilito che l’asseverazione può avere ad oggetto gli interventi conclusi o uno stato di avanzamento delle opere per la loro realizzazione, nella misura minima del 30% del valore economico complessivo dei lavori preventivato.
Lo sconto in fattura, variazioni
Partendo dal presupposto che lo sconto in fattura sia sempre un elemento di scelta del cliente, non si poteva non prevedere la possibilità di asseverazioni e quindi di maturazione del credito d’imposta a stato di avanzamento lavori.
Le aziende, infatti, in ogni caso dovranno pagare le forniture e se non maturano il credito fino alla fine dei lavori potrebbero trovarsi in difficoltà.
La soluzione proposta dal decreto, invece, permette di maturare (ed eventualmente cedere al sistema finanziario) il credito d’imposta durante l’esecuzione dei lavori in modo da avere la liquidità necessaria per fare l’intervento.
L’asseverazione, inoltre, può essere presentata non più di due volte per ogni intervento.
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