PNRR, le Linee guida per il Progetto di Fattibilità Tecnico-Economica delle opere pubbliche (Pfte)

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Opere pubbliche
Credit foto: Save the planet onlus

Il Mims ha pubblicato lo strumento predisposto per accelerare gli interventi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).

Il 29 Luglio 2021 l’Assemblea Generale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici (CSLP) ha espresso parere favorevole, con voto all’unanimità, alle Linee guida per la redazione del Progetto di Fattibilità Tecnica ed Economica (PFTE) da porre a base dell’affidamento di contratti pubblici di lavori del PNRR e del PNC (Art. 48, comma 7, del decreto-legge 31 maggio 2021, n. 77, convertito nella legge 29 luglio 2021, n. 108).

Cos’è il Pfte?

Secondo la nota del Mims pubblicata il 30 agosto “ Il nuovo Progetto di Fattibilità Tecnico-Economica delle opere pubbliche (Pfte) è lo strumento predisposto per accelerare gli interventi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), per il quale è stato previsto un rafforzamento della macchina amministrativa.

Si tratta di una vera e propria analisi di conoscenza dell’opera e del territorio che la ospita. Nel Pfte sono, infatti, ricomprese tutte le informazioni necessarie per definire le caratteristiche dell’opera: non solo tutte le indagini e le diagnosi volte a definire le caratteristiche ingegneristiche e di sicurezza, ma anche la Relazione sulla sostenibilità della stessa, ovvero la sua efficienza energetica e il contributo che deve portare ai target di decarbonizzazione. Il Ptfe inoltre punta a valorizzare gli schemi di economia circolare e i requisiti ambientali nella scelta dei materiali.

Il Progetto di Fattibilità Tecnico-Economica rappresenta un livello di progettazione rinnovato per contenuti e metodologia, che nella disciplina per l’attuazione del Pnrr consente alle stazioni appaltanti di usare una procedura integrata per aggiudicare la realizzazione dell’opera.

Le macro-fasi del Pfte

Come si legge su Agenda tecnica la redazione del Pfte passa attraverso due macro fasi:

  • COSA progettare ai fini dello sviluppo sostenibile;
  • COME pervenire ad una efficiente progettazione dell’opera tenendo conto degli elementi qualificativi di sostenibilità dell’opera stessa lungo l’intero ciclo di vita.

In questa seconda fase viene redatto il documento di indirizzo alla progettazione (DIP).

A redigere il DIP è il responsabile unico del procedimento della Stazione Appaltante prima dell’affidamento della redazione del Progetto di Fattibilità Tecnica ed Economica, sia in caso di progettazione interna che di progettazione esterna all’amministrazione.

In quest’ultimo caso, il DIP dovrà essere parte della documentazione di gara per l’affidamento del contratto pubblico di servizi, in quanto costituisce parte integrante del “Capitolato del servizio di progettazione”.

Il DIP potrà, infine, includere il Capitolato Informativo (CI), secondo la normativa UNI (Gestione digitale dei processi informativi delle costruzioni )

Nelle Linee Guida sono elencati puntualmente i contenuti del DIP.

Linee guida: struttura e principi generali

Le linee guida del Mims che indirizzano i contenuti del PFTE sono le seguenti:

1. semplificazione delle procedure finalizzate alla realizzazione di investimenti in tecnologie verdi e digitali, nonché in innovazione e ricerca, anche al fine di conseguire gli obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) adottati dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 25 settembre 2015, di incrementare il grado di ecosostenibilità degli investimenti pubblici e delle attività economiche secondo i criteri di cui al Regolamento (UE) 2020/852 del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 giugno 2020;

2. previsione di misure volte a garantire il rispetto dei criteri di responsabilità energetica e ambientale nell’affidamento degli appalti pubblici e dei contratti di concessione, in particolare attraverso la definizione di criteri ambientali minimi (CAM);

3. previsione dei contratti collettivi nazionali e territoriali di settore stipulati dalle associazioni dei datori e dei prestatori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale;

4. previsione di misure per favorire l’inclusione delle microimprese, piccole e medie imprese nella fase di realizzazione dell’opera (articolo 30 comma 7 e art. 51 del Codice);

5. introduzione della digitalizzazione inerente ai processi relativi agli investimenti pubblici previsti dal PNRR e dal PNC, in funzione della riforma e della riconfigurazione delle stazioni appaltanti.

Dopo le consultazioni con le parti sociali ed economiche svolte nel mese di luglio in fase di predisposizione del documento, nel mese di settembre partiranno i percorsi formativi della Pnrr Academy, finalizzati ad aggiornare il personale tecnico delle grandi stazioni di committenza sulle novità del nuovo sistema.

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