Il decreto firmato dal Ministro Giovannini assegna nuovi fondi al Programma PinQua per recuperare e sviluppare diverse aree sul territorio nazionale.
Solo un anno fa, In/Arch chiedeva un piano di investimenti per la realizzazione di alloggi sociali. Ora, la firma del nuovo decreto approva 159 progetti e fa sì che la qualità di vita delle persone diventi centrale nelle politiche nazionali.
Attraverso gli interventi selezionati sarà possibile:
- ridurre il disagio abitativo, aumentando il patrimonio di edilizia residenziale pubblica;
- rigenerare il tessuto socioeconomico dei centri urbani;
- migliorare l’accessibilità, la funzionalità e la sicurezza di spazi e luoghi degradati.
Il Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell’Abitare (PinQua) segna un punto di svolta nei progetti per la rigenerazione urbana e l’edilizia residenziale pubblica. Infatti, non si tratterà solo di recuperare le zone urbane dal punto di vista economico, ma anche da quello sociale e ambientale.
L’obiettivo è quello di migliorare la qualità dell’abitare degli individui e favorire l’inclusione sociale, evitando allo stesso tempo un ulteriore consumo di suolo. Per la prima volta, i progetti sono stati scelti tenendo conto in modo esplicito del principio DNSH – Do Not Significant Harm (ovvero “Non arrecare danno significativo all’ambiente”) stabilito dal Next Generation EU.
La selezione dei progetti
Il valore totale degli interventi scelti ammonta a 2,82 miliardi di euro, dei quali 2,8 miliardi sono stanziati dal PNRR e 20 milioni provengono invece dalle annualità residue del 2019 e del 2020.
L’Alta Commissione istituita presso il MIMS ha individuato i progetti tenendo conto di criteri specifici. Ciò ha fatto sì che delle 271 proposte avanzate da Regioni, Comuni e Città Metropolitane ne venissero approvate solo 159, di cui 8 ritenuti “progetti pilota” ad alto rendimento.
La particolare posizione geografica dell’intervento da attuare ha giocato un ruolo decisivo nella selezione degli aventi diritto al finanziamento. Nel rispetto di quanto affermato dall’Unione Europea, per migliorare la qualità dell’abitare sul piano nazionale occorre ridurre i divari nazionali.
Il Rapporto Italia Sostenibile 2021 aveva già evidenziato le condizioni precarie del Mezzogiorno rispetto al resto della nazione: per questo motivo, il 40% dei fondi del programma PinQua verrà destinato alle regioni del Sud – nelle quali lo Stato ha investito meno negli ultimi decenni – mentre il restante 60% verrà ripartito tra il Centro e il Nord Italia.
Fondamentale nella selezione è stato anche il fattore tempo: tutti i progetti sovvenzionati dal decreto, infatti, dovranno essere completati entro il 31 marzo 2026, pena la perdita del finanziamento stesso.
La scadenza, ravvicinata rispetto a quella originariamente prevista per il 2033, ha così ridotto i fondi del PinQua da 3,2 a 2,8 mld di euro e ha limitato il numero dei destinatari del fondo.
Questi, poi, saranno tenuti ad inviare al Ministero il cronoprogramma dei progetti entro 30 giorni dalla pubblicazione del decreto; in caso contrario, si provvederà allo scorrimento della graduatoria.
Tuttavia, il Ministro Giovannini assicura che gli interventi tagliati dal fondo ma che sono stati valutati in maniera positiva dall’Alta Commissione potranno avere accesso al finanziamento qualora le Regioni e le amministrazioni locali dovessero reperire di ulteriori risorse.