Se non demolito il bene abusivo diventa proprietà comunale

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Una sentenza del 4 marzo scorso del Consiglio di Stato ha stabilito che l’acquisizione di un’opera dichiarata abusiva per variazione essenziale dell’originaria concessione edilizia, è un diritto del Comune in cui si trova l’immobile, in quanto effetto ricondotto direttamente della legge (articolo 31 commi 3 e 4 del Testo Unico dell’Edilizia), all’inottemperanza dell’ordine di demolizione.

Una sentenza che in sostanza stabilisce, secondo quanto riportato da Ediltecnico che i Comuni possano acquisire beni costruiti con abuso edilizio per cui non si sia verificato l’adempimento di demolizione e ripristino dello stato dei luoghi, impartito dal Comune stesso ai responsabili.
Un’acquisizione che diventa effettiva dopo i 90 giorni per ottemperare all’obbligo.

L’accertamento dell’inottemperanza, svolto dai tecnici del Comune, costituisce il “titolo per l’immissione nel possesso e la trascrizione nei registri immobiliari”, in base all’articolo 31, comma 4 del Testo Unico dell’Edilizia.

Potrebbe essere una soluzione per la riqualificazione di numerosi beni immobili che deturpano il nostro territorio, veri e propri ecomostri, di cui spesso anche noi ci siamo occupati.

Foto credit: greenmarlin

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