“Il Paese che vogliamo: lavoro, innovazione, opportunità” è stato lo slogan del 58° Congresso nazionale degli ingegneri, svoltosi a Brescia negli Spazi Brixia Expo lo scorso luglio, ma tema centrale è stato quello della semplificazione.
Già nelle premesse all’avvio dei lavori congressuali il presidente del Centro Studi del CNI Luigi Ronsisvalle, aveva infatti dichiarato che “c’è un corpo legislativo farraginoso, che genera problemi di interpretazione, impasse. E a monte c’è un problema di organizzazione di uffici e competenze”. E ancora: “la semplificazione deve essere oggettiva: norme chiarissime e da tutti interpretabili. E senza conseguenze penali per errori dovuti ad atti non dolosi”.
La prima giornata è stata dedicata all’approfondimento “Sussidiarietà e semplificazione”, un lavoro di ricerca realizzato dal Centro Studi del CNI, che denuncia lo spreco di risorse pari a circa 31 miliardi annui a causa della burocrazia. Ragione addotta anche nelle classifiche internazionali sulla competitività che collocano l’Italia in netto ritardo. Quasi la totalità degli ingegneri intervistati durante la ricerca si è reso disponibile ad assumersi maggiori responsabilità soltanto a patto che le norme vengano rese chiare e che ci sia un compenso proporzionale alle responsabilità assunte.
Concorde il magistrato Cosimo Ferri, Sottosegretario del Ministero di Grazia e Giustizia: “La burocrazia – ha sostenuto – è un costo sia per lo Stato che per i privati per cui deve essere assolutamente ridimensionato. Basta pensare al valore del silenzio assenso, che secondo noi, si può applicare in molte più situazioni, così come trovo più significativo il controllo post lavoro che all’inizio delle procedure”.
E’ stata quindi l’urgenza di semplificazione il filo conduttore di tutto il Congresso e a dimostrarlo è anche il testo della mozione finale approvata il 26 luglio, in cui tra le altre cose emergono: la necessità di modificare il percorso e i modi di formazione ed emanazione delle normative in campo tecnico; l’intenzione di collaborare con gli Uffici legislativi dei Ministeri e le P.A. e il Parlamento per accelerare la semplificazione e la redazione di norme.
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