Il Green Deal rappresenta un’opportunità unica per trasformare l’edilizia europea in un motore di crescita sostenibile e inclusiva
Il Green Deal è diventato uno dei temi più discussi nel settore edile. Si tratta di un piano di azione che comprende una serie di iniziative strategiche volte a incrementare la sostenibilità dei Paesi che fanno parte dell’Unione Europea. L’obiettivo della Commissione UE è di rendere l’Europa il primo continente a impatto climatico zero entro il 2050.
La neutralità climatica è al centro del Green Deal, in risposta all’Accordo di Parigi che stipula l’impegno di mantenere il riscaldamento globale al di sotto dei 2° C, con l’obiettivo più ambizioso di contenerlo a 1,5° C al fine di evitare disastri naturali dovuti al cambiamento climatico.
Il Green Deal è stato presentato il 20 giugno 2019, quando i leader europei, durante l’Agenda Strategica 2019-2024, hanno richiesto al Consiglio un’Europa verde e a impatto climatico nullo. A che punto siamo oggi?
L’ultimo aggiornamento risale al 30 maggio 2024, quando il Consiglio Europeo ha approvato la direttiva sul diritto alla riparazione (R2R) di beni rotti o difettosi, che incentiva da un lato i produttori a riparare i prodotti secondo la normativa europea, dall’altro i consumatori con una garanzia legale di 12 mesi se scelgono la riparazione piuttosto che la sostituzione, così come redatto nel comunicato stampa del Consiglio dell’Unione europea.
Cosa prevede il Green Deal? E in che modo l’edilizia è contemplata nel piano strategico?
Uno degli elementi chiave del piano di azione è la trasformazione del metodo attraverso cui vengono costruiti e ristrutturati gli edifici. La strategia “ondata di ristrutturazioni” promossa dalla Commissione Europea punta infatti a raddoppiare i tassi di ristrutturazione energetica entro il 2030, rendendo le strutture più efficienti dal punto di vista energetico e riducendo le emissioni di gas serra. Questa operazione, oltre ai benefici ambientali, porterà anche vantaggi economici e sociali, creando posti di lavoro e migliorando la qualità generale della vita degli abitanti.
Il Green Deal rappresenta un impegno ambizioso dell’Unione Europea ad affrontare le sfide ambientali e climatiche del nostro tempo e l’edilizia, in questo contesto, gioca un ruolo cruciale. Il piano incoraggia infatti ad adottare pratiche costruttive che favoriscano la sostenibilità e promuovano l’economia circolare, con soluzioni che coniughino efficienza energetica, sostenibilità e innovazione.
Tra queste, l’uso di materiali riciclati, la progettazione di edifici che possano essere facilmente disassemblati e il recupero di materiali da costruzione. Anche la digitalizzazione e le nuove tecnologie possono contribuire a migliorare l’efficienza dei processi costruttivi e ottimizzare l’uso delle risorse.
Edilizia Green per il futuro dell’UE
Ogni anno in Europa solo l’1% degli edifici è sottoposto a ristrutturazioni per ridurre il consumo di energia. Stimolare i lavori di ristrutturazione è essenziale per decarbonizzare il settore edilizio, garantire la ripresa economica e affrontare la povertà energetica. Perché?
Come si legge nell’infografica pubblicata dal Consilium nel 2021, l’UE dovrebbe stimolare i lavori di ristrutturazione al fine di decarbonizzare il settore edilizio. I dati parlano chiaramente: gli edifici consumano circa il 40% dell’energia e sono responsabili del 36% delle emissioni di gas serra.
Buona parte del patrimonio edilizio europeo non è efficiente dal punto di vista energetico, il che comporta alti costi energetici e un elevato impatto ambientale. Ristrutturare il costruito è quindi essenziale per ridurre le emissioni, abbattere i costi in bolletta e migliorare il comfort abitativo.
Per migliorare le prestazioni energetiche degli edifici è necessario adottare soluzioni sostenibili. Tra queste i materiali green, ovvero tutti quei materiali eco-compatibili che riducono l’impatto ambientale sia durante la costruzione che durante il ciclo di vita dell’edificio; ma anche l’implementazione di tecniche avanzate come l’installazione di tetti verdi, che trattengono l’acqua piovana e contribuiscono alla regolazione termica degli edifici, e l’installazione di pannelli solari per l’impianto di riscaldamento e l’acqua calda.
Nel novero di tali soluzioni si inserisce anche l’ecodesign, ovvero la progettazione sostenibile degli edifici che mette al centro del proprio processo il concetto di economia circolare. Tutto è pensato per coinvolgere l’intero processo di ideazione, demolizione e progettazione e, non da meno, lo smaltimento dei prodotti impiegati nel rispetto dell’ambiente.
Per far sì che ciò possa accadere l’Europa ha messo a disposizione dei sostegni finanziari per le ristrutturazioni, tra questi le sovvenzioni verdi, i regimi obbligatori di risparmio energetico e i prestiti verdi che agevolano l’installazione di pannelli fotovoltaici o pannelli solari nella propria abitazione, l’acquisto di un’auto elettrica o ibrida o di tutte quelle spese necessarie per interventi di ristrutturazione che possano concretamente contribuire al miglioramento del risparmio energetico.
Tutto questo è contemplato nell’iniziativa europea “ondata di ristrutturazioni” che mira a ridurre del 60% le emissioni di gas serra entro il 2030. La strategia non solo promuove la sostenibilità ambientale, ma favorisce anche la ripresa economica, creando nuovi posti di lavoro e migliorando il patrimonio edilizio esistente.
Fonti:
- Tecnostrutture Academy, “Come può il mondo delle costruzioni contribuire a raggiungere gli obiettivi fissati nel Green Deal europeo?” di Andrea Fornasiero;
- Consiglio Europeo, “Cronistoria – Gen Deal europeo e pacchetto Pronti per il 55%”;
- Consiglio Europeo, “Ondata di ristrutturazioni: edilizia verde per il futuro”;
- BibLus, “Edilizia sostenibile: cos’è e quali sono i benefici?”.