Sicilia: approvata la legge per la semplificazione amministrativa

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Sicilia: approvata la legge per la semplificazione amministrativa

Semplificazione della Scia, tempi contingentati per le conferenze di servizi, diritto degli interessati ad intervenire personalmente in un procedimento amministrativo, responsabilità del funzionario ‘ritardatario’ e sanzioni per il burocrate inadempiente.

Sono queste alcune delle novità introdotte dalla Legge sulla semplificazione amministrativa, appena approvata dall’Assemblea Regionale Siciliana.

Le novità di maggior rilievo introdotte dalla legge – si legge in un comunicato della Regione Siciliana – consistono nell’adozione di molteplici strumenti volti a semplificare la vita di cittadini e imprese, migliorando il rapporto con la Pubblica amministrazione.

Fra questi: il silenzio assenso che prevede, in numerosissimi casi, il rilascio automatico dell’autorizzazione nel caso in cui l’amministrazione non si pronunci entro 60 giorni; la semplificazione degli istituti della segnalazione certificata di inizio attività (Scia); la disciplina del sistema delle conferenze di servizio, che istituisce tempi contingentati per giungere alla decisione, la risposta motivata e la possibilità di un eventuale pronunciamento della giunta di Governo qualora tale decisione non arrivasse nei tempi stabiliti.

“La stagione delle riforme – ha dichiarato il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, come si legge nella nota ufficiale – si apre con l’approvazione di una legge governativa che punta a snellire le procedure burocratiche nella Pubblica amministrazione. È un omaggio ai cittadini stanchi ed esasperati di attendere i lacci e i cavilli di certa burocrazia. Mi fa piacere che tutto il Parlamento abbia, con responsabilità, condiviso questo obiettivo prioritario. Andiamo avanti!”.

Si introduce inoltre il diritto degli interessati a poter intervenire personalmente nel procedimento amministrativo lasciando traccia di tale intervento nel fascicolo istruttorio. Vengono inoltre ribadite le responsabilità dirigenziali e disciplinari, introdotte la responsabilità del funzionario ‘ritardatario’, le sanzioni nei confronti del burocrate inadempiente e la disciplina del conflitto di interessi, modulato per gradi e per tipologia di conflitto, che fa sorgere in capo al funzionario amministrativo l’obbligo di dichiarare la propria posizione e, eventualmente, di astenersi dal compiere azioni.

“Abbiamo compiuto un passo decisivo per la nostra Sicilia, con una riforma che porta numerosi benefici per cittadini, imprenditori e per tutto il sistema economico dell’Isola, ponendoci finalmente al pari delle altre amministrazioni – è, invece, il commento dell’assessore alla Funzione Bernardette Grasso, pubblicato nella stessa nota – Ciò è stato fatto riscrivendo le disposizioni già contenute nella legge regionale n. 10/1991 e inglobando in un unico testo le innovazioni intervenute negli anni. Sono quindi particolarmente orgogliosa di aver contribuito a fissare un elemento cardine per l’innovazione e lo sviluppo della Regione, riducendo il peso della burocrazia e puntando ad efficienza e trasparenza”.

La Sicilia diventa oggi una delle punte avanzate della semplificazione amministrativa italiana – sostiene l’assessore all’Economia Gaetano Armao – Con questa legge avremo un’amministrazione che sa decidere, lo fa per tempo ed è responsabile delle sue decisioni. Insomma, tolleranza zero su ritardi, inerzia e paralisi. La riforma dell’amministrazione, la semplificazione è uno degli obiettivi programmatici del Governo perché spesso la burocrazia uccide l’attività d’impresa e la vita dei cittadini. Stop alla burocrazia lumaca, quindi, grazie la disciplina del silenzio-assenso, che diventa il metodo per i vari uffici chiamati a dare risposte entro 60 giorni”.

Passi avanti anche per la Centrale per la progettazione in Sicilia. Dopo l’istituzione dell’Ufficio Speciale per la progettazione regionale, nato con la Delibera 426/2018, e il Decreto 1/2019 contenente lo schema di convenzione tipo da utilizzare tra l’Ufficio Speciale per la Progettazione e gli Enti locali, con il decreto 16/2019 è stato definito il funzionamento dell’Ufficio speciale per la progettazione.

L’ufficio avrà una durata di tre anni. Al suo interno lavoreranno 50 persone, provenienti da altre strutture della Regione, per velocizzare le attività progettuali relative alla realizzazione delle opere pubbliche.

Il decreto indica nel dettaglio i compiti dell’Ufficio speciale per la progettazione e gli adempimenti da seguire durante l’espletamento delle gare.

Nei casi di appalti di lavori pubblici, di finanza di progetto e di concessione di lavori pubblici da aggiudicare con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, è prevista la costituzione di una commissione giudicatrice attraverso un pubblico sorteggio di nominativi presenti nell’Albo degli esperti istituito presso l’Assessorato regionale alle infrastrutture e della mobilità. Tra gli esperti potranno essere sorteggiati anche professionisti esterni alla PA, che avranno tre giorni lavorativi di tempo per accettare l’incarico.

A livello nazionale, invece, tutto tace. La centrale per la progettazione resta tra gli obiettivi del Governo, ma nonostante gli annunci, a distanza di mesi non è ancora stata approvato il decreto che ne regola il funzionamento.

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