Recovery Plan: l’Agenzia del Demanio propone la Silicon Valley italiana

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L’Italia potrebbe avere la sua Silicon Valley riqualificando e valorizzando l’area di Tor Vergata a Roma. È questa l’idea del progetto “Hope Campus” che l’Agenzia del Demanio vorrebbe far inserire nel Recovery Plan.

Tor Vergata, un’area da rivalutare

Il progetto coinvolgerebbe una vasta area in stato di sostanziale abbandono, che la Legge di Bilancio 2021 assegnerà all’Agenzia del Demanio. 80 ettari che si prestano alla tessitura di una strategia di rigenerazione e innovazione urbana, secondo gli studi dei professori Arnaldo D’amico e Roberto Petronzio, Enrico Giovannini, oggi Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, Antonella Canini, Franco Romeo e Cesare Mirabelli.

L’intervento avrebbe un forte impatto territoriale e ambientale valorizzando uno dei quadranti urbani di maggiore interesse su scala europea, che presenta una spiccata vocazione alla crescita di Roma, sia in risposta alle esigenze locali, che in funzione dello sviluppo di elementi e di asset del livello consono al rango di una delle grandi capitali europee.

L’area, infatti, è situata in prossimità di rilevanti strutture di ricerca quali la sede dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e laboratori dell’Ente Nazionale per le Energia Alternativa (ENEA), e si proietta lungo la direttrice che muove dal Centro Universitario esistente verso la direzione del polo di ricerca avanzata e di innovazione di Frascati, dove gravitano Istituzioni di ricerca internazionale come l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), lo European Space Research Institute (ESRIN) l’Agenzia Spaziale Europea (ESA), nonché le principali infrastrutture di ricerca dell’ENEA.

Inoltre, nelle adiacenze del comparto urbano interessato insiste il polo industriale e tecnologico tiburtino dove hanno sede molte industrie di eccellenza, tra cui alcune aziende del Gruppo Leonardo e del settore aerospazio, difesa, sicurezza e alta tecnologia.

Hope Campus, il progetto dell’Agenzia del Demanio

Il progetto prevede la creazione di un sistema ad alto valore aggiunto, determinabile mediante l’integrazione e la circolazione di eccellenti capacità e competenze oggi già presenti o localizzabili nell’area, particolarmente in grado anche di declinare la pregiata tradizione di studi e ricerche avanzate in molti settori, tra cui quello dello sviluppo sostenibile, della trasformazione ecologica e digitale, della biologia, della biodiversità, della genetica e della sanità.

In estensione alle sedi dell’Università e del Policlinico di Roma Tor Vergata, l’idea prevede la realizzazione di una Città della Conoscenza, l’eventuale istituzione di un Politecnico, la promozione di un distretto per lo sviluppo di incubatori di impresa innovativa e per la diffusione dei processi di trasferimento tecnologico a beneficio del tessuto imprenditoriale, il completamento e la funzionalizzazione delle strutture sportive e nuove soluzioni di collegamento e mobilità sostenibile, come la realizzazione di un tratto di metropolitana di superficie connesso alla rete metropolitana.

Nell’idea dell’Agenzia, il nuovo campus potrà ospitare anche nuovi avanzati laboratori e infrastrutture di ricerca, da utilizzare con logiche di fruizione condivisa pubblico-privata. Durante l’emergenza sanitaria ed economica, la carenza di questi strumenti è risultata evidente.

“L’area merita la proposizione e l’attuazione di un grande progetto di riqualificazione e sviluppo, da sottoporre al più ampio dibattito e concertazione degli organi accademici e territoriali interessati. Si tratta comunque di un’operazione dalle potenzialità straordinarie” ha rimarcato il direttore dell’Agenzia del Demanio, Antonio Agostini, su romatoday.it – che pertanto merita di esser considerata dalle progettualità per la messa a punto del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”.

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