Storia dell’architettura: il World Trade Center

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One World Trade Center

Dove un tempo si ergevano le Torri Gemelle, oggi svetta il One World Trade Center. In questo articolo, ripercorreremo le tappe fondamentali della trasformazione del Centro del Commercio Mondiale di New York City, analizzando le caratteristiche architettoniche sia delle Torri Gemelle che del nuovo edificio: il One World Trade Center.

Già nella seconda metà del 900 si iniziava a parlare di un Centro del Commercio Mondiale che potesse essere un punto di riferimento non solo per la città di New York ma per il mondo intero. Negli anni Sessanta l’idea si concretizzò con la nascita, nel 1958, della Lower Manhattan Association, fondata da David Rockefeller per rinvigorire Lower Manhattan attraverso progetti pubblici rivoluzionari e uno sviluppo privato lungimirante.

Nel 1962 la scelta ricadde su Minoru Yamasaki, supportato dallo staff di Emery Roth and Sons come architetti associati con uno staff di circa 80 persone. 

L’obiettivo della costruzione era quello di creare un catalizzatore per il commercio internazionale nella regione di New York e di New Jersey. L’architetto concepì la struttura come espressione oggettiva e fisica della pace nel mondo, per far sì che diventasse un luogo di comunicazione, informazione e luogo di confronto per stakeholder aziendali e finanziari.

Il costo dei lavori fu di quasi 1 miliardo di dollari, considerando che l’area in cui si estendeva toccava i 1,1 milioni di metri quadrati, sufficiente per ospitare 7 diversi edifici di cui, vedremo, le famose Torri Gemelle.

La prima pietra del futuro Centro del Commercio Mondiale venne posata il 5 agosto del 1966. La cerimonia di apertura del World Trade Center si tenne il 4 aprile del 1973.

Denominate per tutti Torri Gemelle, la Torre Nord (WTC 1, One World Trade Center) e la Torre Sud (WTC 2, Two World Trade Center) fin dall’inizio furono concepite come i grattacieli più alti del pianeta. Alte rispettivamente 417 e 415 metri, le Torri Gemelle incarnavano l’ambizione di New York di toccare il cielo.

La Torre Nord si distingueva per un’antenna delle telecomunicazioni posta sul tetto, alta 110 metri che la portava così ad un’altezza complessiva di 526,7 metri.

one world trade center new york

La struttura delle Torri Gemelle

Le Torri Gemelle rappresentarono per decenni non solo un’icona dello skyline di New York, ma anche un simbolo dell’ingegneria moderna.

La concezione di Yamasaki si è adattata al concetto “tubo verticale resistente“. Immaginate un gigantesco tubo che si erge dal suolo: questo tubo è l’edificio stesso. Questa struttura permette all’edificio di gestire meglio il proprio peso e la forza del vento, distribuendo le pressioni uniformemente lungo i suoi bordi esterni.

Nella parte superiore, le sollecitazioni sono relativamente contenute, ma aumentano progressivamente man mano che ci si avvicina alla base. Questa distribuzione non uniforme dei carichi ha permesso agli ingegneri di ottimizzare l’uso dell’acciaio strutturale.

Infatti, gli elementi in acciaio erano progettati per adattarsi alle intensificazione delle forze. Ciò è evidente osservando la variazione dello spessore degli elementi strutturali: si parte da 6 mm di spessore nei piani superiori fino a 76 mm alla base.

Un dettaglio tecnico di particolare interesse riguarda la varietà di acciai impiegati nella costruzione. Ben 10 tipologie diverse per rispondere alle differenti esigenze strutturali.

La struttura base delle Torri Gemelle si rifletteva anche nel design interno: l’ambiente si distingueva per la straordinaria apertura, resa possibile dall’assenza di pilastri intermedi. Un risultato ottenuto grazie a un ingegnoso sistema di pavimentazione, che combinava acciaio e calcestruzzo che rendeva possibile la distribuzione del carico tra le colonne perimetrali e il nucleo centrale.

Le sfide edilizie

Data l’altezza senza precedenti, gli ingegneri dovettero affrontare alcune sfide nella progettazione. Una delle più significative era la gestione dei venti di forte intensità

Per ottenere dati accurati, furono condotti numerosi test, utilizzando modelli in scala in gallerie del vento. Gli esperimenti furono fondamentali per stimare i potenziali movimenti laterali della struttura in condizioni di vento estremo, consentendo agli ingegneri di progettare contromisure adeguate.

Un altro aspetto considerato dagli architetti e ingegneri era il terreno dell’isola di Manhattan: come spiegato da Geopop nell’articolo di approfondimento “Come furono costruite le Torri Gemelle e cosa c’è oggi al loro posto” del 9 settembre 2022, il terreno della città è formato da un consistente strato roccioso denominato Manhattan schist, un suolo ideale per la costruzione di grattacieli. Nell’area che delimitava le torri gemelle, però, lo strato roccioso non era così superficiale e gli operatori dovettero richiedere uno scavo importante per una consona messa in posa delle fondazioni.

Inoltre, la vicinanza del fiume Hudson presentava una sfida unica per la costruzione delle Torri Gemelle: come proteggere le fondazioni dall’infiltrazione d’acqua? La soluzione si chiama tecnica “slurry-wall“. Questo metodo prevedeva l’uso di una speciale miscela fangosa con proprietà impermeabilizzanti. La “slurry-wall” si rivelò una soluzione ingegnosa e duratura per affrontare le sfide poste dall’ambiente urbano e geologico di Manhattan.

Cosa c’è oggi

Nel cuore di New York si erge la Freedom Tower, fulcro del nuovo World Trade Center. Questo edificio, che fonde cemento e acciaio, si distingue per la sua silhouette. Un omaggio sia all’architettura circostante che alla memoria della Torre 1 del complesso originale.

Sebbene il progetto menzioni 104 piani, il numero effettivo di piani è 82. Questo perché c’è una vasta area vuota in cemento armato, alta 56 metri e senza finestre, che serve da base e da zona di sicurezza per proteggere l’edificio da eventuali attacchi terroristici.

Il cuore dell’edificio è un robusto nucleo in cemento armato che si estende fino alla sommità al fine di sostenere l’intera struttura e proteggerla efficacemente contro forze gravitazionali, vento, carichi e scosse sismiche.

La base della torre è un quadrato di 61 metri per lato, con una superficie utile per piano di circa 3.721 metri quadrati. Dimensioni che richiamano quelle delle Twin Towers originali.

Man mano che l’edificio si innalza, la sua forma si trasforma gradualmente. I bordi si smussano, trasformando il cubo iniziale in una serie di otto imponenti triangoli isosceli. A metà altezza, la pianta diventa un ottagono regolare, che si trasforma nuovamente in un quadrato. Un quadrato più piccolo e ruotato di 45 gradi rispetto alla base.

Perché questa scelta

Questa scelta strutturale è un’attenta progettazione aerodinamica, studiata per ottimizzare la resistenza della struttura alle sollecitazioni del vento. A complemento di questa forma, le facciate sono rivestite da vetrate in tensostruttura, progettate da esperti per garantire i più elevati standard di sicurezza.

L’involucro dell’edificio è composto da oltre 12.000 pannelli di vetro. I quali, si distinguono per un’innovazione senza precedenti nel campo dei grattacieli: l’assenza di montanti intermedi. Questa soluzione tecnica non solo conferisce all’edificio un aspetto estremamente pulito e moderno, ma massimizza anche l’ingresso di luce naturale negli spazi interni, creando ambienti luminosi e confortevoli.

Fonti:

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