Il Superbonus 110% è una delle misure più discusse degli ultimi tempi, dentro e fuori dal parlamento. Dalla sua introduzione ha avuto sedici aggiustamenti, continua ad essere uno degli argomenti più caldi sia su carta stampata che online (sul nostro blog ne abbiamo scritto parecchio) ed è oggetto di numerose analisi che ne prendono le parti o le distanze. L’ultima è quella condotta da Nomisma su commissione dell’Ance Emilia Area Centro. Uno studio particolarmente interessante perché non si limita al lato economico del Superbonus ma ne evidenzia anche gli aspetti ambientali e sociali.
Più valore generato e risparmio per i cittadini: il bilancio economico del Superbonus
Lo Stato ha investito 38,7 miliardi di euro nel Superbonus. I fondi investiti hanno generato un valore di 124,8 miliardi di euro, pari al 7,5% del Prodotto Interno Lordo del nostro Paese. Questo valore è stato ottenuto dalla somma di altri tre valori:
- prodotti e servizi necessari agli interventi necessari (56,1 miliardi di euro);
- risorse generate direttamente dalla filiera delle costruzioni (stimate per 25,3 miliardi di euro);
- retribuzioni di chi lavora nei settori coinvolti, che indurranno a una maggiore spesa in consumi (stimata per 43,4 miliardi di euro).
Lo studio Nomisma ha previsto che ogni beneficiario della misura otterrà un risparmio annuo in bolletta di 500 euro, a seguito della maggiore efficienza energetica della propria abitazione.
Efficienza energetica e contenimento del suolo: il bilancio ambientale del Superbonus
Dal punto di vista ambientale, il bilancio del Superbonus è certamente positivo. I lavori già ultimati hanno permesso di abbattere 242 mila tonnellate di emissioni di CO2. Se prendiamo in considerazione soltanto le installazioni di pannelli fotovoltaici, gli interventi finanziati dalla misura rappresentano il 50% del totale.
Ricordiamoci che il Superbonus viene attivato soltanto sul patrimonio immobiliare già esistente. Un “limite” che ha scongiurato la costruzione di nuovi immobili e consentito un notevole contenimento del consumo di suolo.
Aumento dell’occupazione e agevolazioni per le famiglie: il bilancio sociale del Superbonus
Secondo l’analisi effettuata da Nomisma, il Superbonus ha avuto un importante impatto sulla società. I fondi investiti dallo Stato hanno generato 410 mila occupati in più nel settore delle costruzioni e altri 224 mila negli altri settori: si tratta di 634 mila occupati in più.
Purtroppo la misura non si è rivelata esattamente paritaria. I cantieri aperti hanno interessato soprattutto le zone centrali delle città italiane e sono stati più i redditi medio-alti ad usufruire delle agevolazioni fiscali. Si contano comunque 483mila famiglie con redditi medio-bassi che hanno potuto effettuare lavori di riqualificazione energetica nella propria abitazione, a costo zero.
Il bilancio che deriva dall’analisi Nomisma ci invita a riflettere sul futuro del Superbonus. Considerato che può essere ritenuto un investimento vantaggioso per lo Stato sotto più punti di vista – economico, fiscale, ambientale e sociale – la misura andrebbe rivista, non ostacolata. Una revisione del Superbonus permetterebbe di correggere gli errori che si sono verificati in questi ultimi due anni e di renderlo fruibile anche per le fasce di reddito più basse e per le periferie delle nostre città.