Elezioni e Superbonus: le proposte dei partiti e dei professionisti dell’edilizia

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Negli ultimi due anni, Superbonus e bonus edilizi hanno raccolto critiche e consensi e sono stati oggetto di parecchie discussioni, dentro e fuori dal Parlamento. In vista delle prossime elezioni, il 25 settembre, le posizioni dei partiti sul destino di questi incentivi sono molto differenti.

Il Superbonus nei programmi dei principali partiti italiani

Movimento 5 Stelle e Superbonus

Il M5S, che ha fatto del Superbonus uno dei suoi cavalli di battaglia, propone la stabilizzazione del Superbonus 110%, degli altri bonus edilizi e soprattutto del meccanismo della cessione dei crediti, rivelatosi fondamentale per il successo di questi incentivi. La volontà è di rendere strutturali i bonus edilizi per «permettere la pianificazione degli investimenti sugli immobili e continuare a migliorare i livelli di risparmio energetico e di conseguenza risparmiare sulle bollette».

Centrosinistra e Superbonus

Il programma del Partito Democratico, che inizialmente prevedeva una “correzione” del Superbonus, non fa adesso alcun riferimento ai bonus edilizi. Stesso discorso vale per il programma di Verdi-Sinistra Italiana, in cui il Superbonus è assente. +Europa, invece, propone di valutare periodicamente i principali programmi di spesa – tra i quali rientra anche il Superbonus 110% –  per valutarne l’efficacia e poter decidere se mantenerli o meno.

Centrodestra e Superbonus

Il centrodestra chiede diverse modifiche. Fratelli d’Italia parla di «salvaguardia delle situazioni in essere», mentre Forza Italia di «riordino e armonizzazione degli incentivi». La Lega chiede di «rendere il Superbonus più coerente e applicabile, contemperando le esigenze di contenimento degli oneri a carico dello Stato con quelle di riqualificazione energetica e adeguamento antisismico degli edifici».

“Terzo Polo” e Superbonus

La coalizione Italia Viva e Azione non fa riferimento esplicito al Superbonus. Nelle intenzioni dei suoi esponenti c’è quella di portare avanti l’agenda Draghi che, in passato, aveva aspramente criticato la misura e il meccanismo della cessione dei crediti. Possiamo quindi ipotizzare che il Terzo Polo voglia ridimensionare notevolmente il Superbonus.

Cosa chiedono professionisti e imprese del settore edile

Professionisti e imprese del settore edile hanno fatto sentire la propria voce tramite l’Ance e la Rete Professioni Tecniche (RPT), non solo sul Superbonus. Tra i temi trattati troviamo anche l’accesso alla professione, l’equo compenso, la rigenerazione urbana e il Codice Appalti.

Superbonus e bonus edilizi 

La RPT riconosce al Superbonus e agli altri bonus edilizi il merito di aver contribuito alla crescita economica del Paese. Ritiene inoltre che l’investimento fatto dallo Stato sia stato ripagato in termini di ritorno fiscale, aumento del Pil e crescita dell’occupazione. Fatta questa premessa, chiede che vengano ridefinite le risorse, il funzionamento e le percentuali di detrazione di questi incentivi, in modo da poter trasformarli in provvedimenti strutturali che vadano oltre la scadenza del 2025. L’Ance interviene sulla tematica della cessione crediti, chiedendo lo sblocco immediato dei crediti per i lavori già contrattualizzati e i pagamenti alle imprese.

Accesso alla professione

Una nuova legge per disciplinare lo svolgimento di un tirocinio di natura pratico-valutativa e verificare le competenze acquisite durante il percorso universitario. La laurea abilitante andrebbe estesa anche alle lauree in architettura e ingegneria, in linea con quanto già deciso per le lauree professionalizzanti in professioni tecniche per l’edilizia e il territorio, professioni tecniche agrarie, alimentari e forestali, e professioni tecniche industriali e dell’informazione.

Equo compenso

Le norme sull’equo compenso devono essere applicate a qualsiasi commessa ed essere valide anche per le micro, piccole e medie imprese. La disposizione sull’equo compenso dovrebbe essere aggiornata tenendo conto del tipo di prestazioni richieste ai professionisti e dell’incremento del costo della vita

Rigenerazione urbana

L’Ance chiede una legge specifica sulla rigenerazione urbana per incentivare il recupero del patrimonio edilizio già esistente e, contestualmente, la creazione di un nuovo catasto che premi gli edifici più performanti dal punto di vista sismico ed energetico. 

Riforma del Codice Appalti

Snellimento e semplificazione di procedure e passaggi per accelerare le gare pubbliche. Più centralità al progetto, da riconoscere attraverso una disciplina relativa ai servizi di architettura e ingegneria e ad una maggiore autonomia del progettista e del direttore dei lavori dall’impresa esecutrice. 

Fonti: Edilportale.com, Ilsole24ore.com, Money.it, Corriere.it

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