Tradimalt, come ci comportiamo durante l’emergenza Covid-19

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In seguito al decreto #restoacasa emanato dal Governo per far fronte alla diffusione del Covid-19 anche noi di Tradilmalt abbiamo adeguato il nostro stabilimento alle nuove norme.

Abbiamo aumentato le distanze di sicurezza tra i nostri dipendenti, in modo da garantire tutti gli standard igienico-sanitari richiesti.

Siamo quindi regolarmente attivi e operativi e garantiamo sia la produzione che la distribuzione delle nostre merci come consueto.

Capiamo perfettamente che al difficile momento, comune a tutti, per il settore edile si aggiungano anche una serie di dubbi e incertezze.

A tal proposito riportiamo di seguito le più importanti informazioni pubblicate nel vademecum ANCE in merito alle le procedure da attuare per tutelare la salute ai tempi del Coronavirus (Covid-19) senza far scadere i titoli abilitativi.

Sospensione dei lavori edilizi e comunicazione al comune

Solo in caso di oggettive difficoltà o in presenza di specifiche restrizioni le imprese possono sospendere o chiedere modifica dei termini di inizio o di chiusura lavori.
La comunicazione dovrà essere presentata al Comune in cui sorge il cantiere.
 La sospensione infatti non è automatica, a meno che non intervengano specifici provvedimenti.

Sospensione dei lavori privati

In questo caso è necessario comunicare subito l’intenzione di sospendere i lavori alla direzione lavori e al committente ed eventualmente al subappaltatore chiedendone l’annotazione sul diario dei lavori o documento assimilabile (ove esistente).
Nel caso di subappalto la comunicazione di sospensione dei lavori deve essere effettuata dal subappaltatore nei confronti dell’appaltatore e per conoscenza alla direzione dei lavori e al committente.

Nella comunicazione, effettuata tramite raccomandata A/R o PEC, occorre specificare:

• il periodo di sospensione dei lavori (con riserva di comunicare ulteriori sospensioni sempre dovute a cause non imputabili all’impresa);

• la giusta causa che dimostri l’impossibilità di eseguire la prestazione

Per il pagamento dei lavori eseguiti sino alla data di sospensione comunicata al committente è opportuno verificare l’esistenza di specifiche clausole contrattuali che dispongano al riguardo.

In caso di assenza di tali clausole è consigliabile attivare una procedura di accordo tra le parti. In modo da consentire la liquidazione delle spettanze nei confronti dell’appaltatore per i lavori eseguiti fino alla data della sospensione.

Lavoro e spostamenti

Il DPCM entrato in vigore il 10 marzo 2020, non sancisce il blocco dell’attività lavorativa, ma prescrive di evitare gli spostamenti in entrata e uscita, nonché al loro interno, salvo per comprovate esigenze lavorative.

Pertanto, non sono necessarie specifiche autorizzazioni preventive per effettuare gli spostamenti per le attività lavorative. Che potranno essere, dunque, giustificati attraverso elementi documentali comprovanti l’effettiva sussistenza di esigenze lavorative anche non differibili.

Nell’ambito dell’attività di controllo sui territori interessati e nella logica di responsabilizzare gli interessati negli spostamenti dovuti per comprovate esigenze lavorative, si dovrà procedere attraverso un’autodichiarazione, che potrà essere resa anche in seduta stante attraverso la compilazione del seguente modulo in dotazione agli operatori delle forze di polizia e della forza pubblica.

Smart working contro il Covid-19

Al fine di contenere sull’intero territorio nazionale la diffusione del virus COVID-19 è stata prevista l’attivazione della modalità lavorativa “smart working”.

Per i datori di lavoro è possibile far ricorso alla disciplina del lavoro agile, attivandola per via telematica attraverso l’apposita modulistica disponibile sul sito INAIL:

• anche in assenza di un preventivo accordo con il lavoratore;

• assolvendo agli obblighi di informativa (sui rischi generali per la salute e sicurezza sul lavoro).

Fiscalità edilizia

Ii provvedimenti emanati in materia fiscale riguardano, al momento, solo i comuni della “prima zona rossa”. Ma nuove misure dovrebbero essere pubblicate a breve.

Sono già stati prorogati, però, per tutto il territorio nazionale, i termini per la presentazione della dichiarazione dei redditi precompilata. Anticipando così al 1º gennaio 2020 gli effetti delle disposizioni previste dell’art. 16-bis del DL 124/2019 (convertito nella legge 157/2019). Per cui, già da quest’anno, viene posticipata la presentazione della dichiarazione dei redditi precompilata dal 23 luglio al 30 settembre.
Questo termine vale anche per la presentazione della dichiarazione dei redditi al proprio sostituto di imposta che presta l’assistenza fiscale, o a un CAF dipendenti.

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