Il Ministero delle Infrastrutture, di concerto con le Regioni e con l’Anci, è al lavoro per la messa a punto del Regolamento edilizio unico, in attuazione del decreto Sblocca Italia. Obiettivo: la semplificazione e l’uniformazione delle norme e degli adempimenti per contrastare la differenziazione delle procedure edilizie tra un comune e l’altro.
Il regolamento tipo rappresenterà il riferimento a cui dovranno attenersi tutti i Comuni ed dal quale non potranno scostarsi nell’adottare delle regolamentazioni di carattere locale.
Gli accordi presi in sede di conferenza unificata tra il Governo, le autonomie locali e le Regioni, detteranno i tempi di adeguamento e il nuovo regolamento unico richiederà ai Comuni l’attività di coinvolgimento rispetto alle previsioni terminologiche contenute nei propri strumenti urbanistici.
Il modello standard sarà suddiviso in tre parti:
– individuazione del richiedente, qualificazione, localizzazione e altri dati fondamentali dell’intervento e onerosità delle opere;
– identificazione dei soggetti coinvolti nella realizzazione dell’opera: titolari, progettisti, incaricati tecnici, imprese esecutrici;
– asseverazione da parte del progettista, identificazione delle superfici e dei volumi della classificazione urbanistica, dichiarazioni del superamento delle barriere architettoniche e sicurezza.
“Per rendere il processo efficiente oltre che efficace, occorre intervenire anche nell’ambito dei processi gestionali. – sostiene Maurizio Savoncelli, Presidente del Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati, come riporta Tekneco.it – Mi riferisco, in particolar modo, alla presentazione in via telematica delle pratiche edilizie, un processo non più procrastinabile non solo perché l’evoluzione digitale rende obiettivamente obsoleto il sistema cartaceo, ma soprattutto perché i benefici generati avrebbero ricadute positive su una platea particolarmente estesa quale professionisti, cittadini e pubbliche amministrazioni, nonché sul settore immobiliare. La categoria dei geometri, tradizionalmente incline all’uso delle tecnologie, è consapevole che la digitalizzazione delle pratiche edilizie reca con sé benefici di varia natura: la riduzione di costi e tempi burocratici, la flessibilità oraria e logistica, la semplificazione della compilazione garantita dagli applicativi informatici. E, soprattutto, la certezza della correttezza dell’iter: poiché la ricezione avviene solo per pratiche formalmente corrette, il rischio di dover successivamente assolvere a richieste di documentazione integrativa o sostitutiva è residuale. Il valore aggiunto di questi aspetti procedurali è l’univocità della lettura dei documenti presentati: un plus per il professionista, che non è più esposto al rischio di valutazioni discrezionali, e un vantaggio per i cittadini, ai quali è garantita la trasparenza dell’azione pubblica”.