Sicurezza sul lavoro: 150 infortuni mortali in cantiere nel 2023

2005
Sicurezza sul lavoro: operai in cantiere
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Un operaio ogni due giorni: ecco il bilancio delle morti nel settore edile, che registra un livello di irregolarità nei cantieri pari al 76,48%

Nel 2023 le morti bianche sono aumentate dell’1,1% rispetto al 2022 e il settore più colpito è quello delle costruzioni. Lo afferma l’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega Engineering di Mestre. Dei 1.041 lavoratori caduti, quasi il 15% è da attribuire al comparto edilizio.

Che quello delle costruzioni sia un settore ad alto rischio non è una novità. Cadute dall’alto, sforzo fisico, alta manualità e gli effetti della stagionalità e del clima sono, per l’Inail, le principali cause di infortuni. Secondo gli ultimi dati, l’edilizia nel 2022 ha registrato circa 40 mila denunce di infortuni, +3,4% rispetto all’anno precedente.

Per Inail l’aumento degli incidenti è in linea con la crescita dell’occupazione. Il settore delle costruzioni, infatti, coinvolge circa 500 mila imprese e poco meno di un milione e mezzo di lavoratori. Come riporta AGI, però, in un caso su tre, gli addetti rimasti feriti in cantiere non sarebbero inquadrati con il giusto contratto. Spesso si tratta di impiantisti incaricati di eseguire mansioni di natura strettamente edile, senza avere la formazione adeguata.

Troppo spesso le norme sulla sicurezza non vengono adeguatamente comunicate e condivise, o peggio, non vengono rispettate. A questo proposito il crollo del cantiere di via Mariti a Firenze è solo l’ultimo, triste, tassello di un problema ben più grande.

Cosa cambia dopo l’incidente dell’Esselunga

La tragedia del 16 febbraio 2024, dove hanno perso la vita 5 operai, ha messo in luce una serie di criticità. Tra queste, il fatto che 2 dei lavoratori coinvolti nel crollo della trave non avessero un contratto regolare.

Per dare un’idea della situazione in Italia, le ispezioni effettuate in cantiere nel 2023 hanno rilevato irregolarità pari al 76,48%, con un tasso di irregolarità media di oltre l’85,2% per le aziende impegnate in lavori collegati al Superbonus 110%.

Foto via Ingenio

Secondo la Ministra del Lavoro Marina Calderone, un passo importante è quello di rendere più incisive le azioni di contrasto alle irregolarità nella gestione dei contratti di lavoro, ma non solo. È opportuno, infatti, tenere conto anche della prevenzione, tema che molto spesso resta fuori quando si parla di sicurezza sul lavoro.

La Ministra ha promesso un provvedimento organico per far fronte agli infortuni sul lavoro. In particolare le misure prevederebbero:

  • un inasprimento delle sanzioni amministrative sul lavoro nero;
  • la ripenalizzazione delle sanzioni in materia di appalto, subappalto e somministrazione illecita;
  • una norma di coordinamento delle Procure della Repubblica sulle attività di indagine per i reati in materia di lavoro e di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro;
  • l’interdizione dagli appalti da 2 a 5 anni in caso di gravi violazioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro o di accertata responsabilità penale per reati in materia di salute e sicurezza sul lavoro;
  • la sospensione e la decadenza dai benefici fiscali e contributivi per le imprese irregolari.

Queste misure prevedono il raddoppio delle risorse stanziate da Inail per la prevenzione, così che per il 2024 sarà possibile contare su un totale di 1,5 miliardi di euro. La somma sarà divisa tra le attività di formazione, il bando Isi per incentivare le imprese a effettuare investimenti in sicurezza e il sostegno alle piccole imprese che investono in prevenzione.

Altre proposte di intervento

L’incidente di Firenze ha infiammato il dibattito. Secondo il Presidente del CNI, Angelo Domenico Perrini, una delle concause della tragedia è relativa all’uso eccessivo del subappalto. “Avere più imprese che lavorano su un cantiere renderebbe più complicata la gestione delle interferenze” ha dichiarato a EdilPortale.

Secondo Perrini, bisogna rivedere il sistema del subappalto a catena perché costringe l’ultimo subappaltatore a lavorare a condizioni economiche molto basse e con tempi strettissimi; per questo motivo non sarebbe sempre possibile verificare adeguatamente il piano di sicurezza e le modalità di intervento.

Filca-Cisl si è espressa sulla questione elaborando 10 proposte che, se implementate, migliorerebbero i livelli di sicurezza sul lavoro anche nei cantieri privati. In dettaglio:

  1. Scorporo dal ribasso d’asta dei costi della sicurezza e del lavoro, per fornire garanzie di qualità e di trasparenza nell’offerta con controllo sulle offerte anormalmente basse.
  2. Garanzia di mantenimento degli standard contrattuali per tutta la catena d’appalto.
  3. Responsabilità in solido nei lavori privati ad alta intensità di manodopera parificata al pubblico.
  4. Formazione obbligatoria come prerequisito per l’avvio di attività edile in camera di commercio, per garantire che le nuove imprese siano preparate in modo responsabile.
  5. Formazione obbligatoria preventiva sulla sicurezza a tutti coloro che entrano in cantiere. Per gli stranieri si prevede anche l’alfabetizzazione edile propedeutica al corso.
  6. Esecuzione dei lavori più complessi affidata ad imprese specialistiche, con esperienze almeno quinquennali.
  7. Premialità per le imprese asseverate presso il sistema bilaterale per una prevenzione consapevole e, in presenza di alta intensità di manodopera, visite preventive del CPT obbligatorie.
  8. Introduzione della figura del promotore della sicurezza, con obbligo di presenza in cantiere almeno settimanale.
  9. Per i lavori ad alta intensità di manodopera, affidamento preferenziale alle Reti di Impresa/aggregazioni di impresa per incentivare la strutturalità aziendale volta alla qualità e alla responsabilità datoriale, coinvolgendo elevate professionalità volte all’esecuzione dell’opera.
  10. Cartello digitale di cantiere trasparente per tutti gli appalti.

Come ha ben sottolineato la Presidente di Confartigianato, Serena Valvolo, il punto nevralgico della questione è uno: creare consapevolezza pubblica sull’importanza della sicurezza sul lavoro. In questo modo si favorisce una domanda di standard più elevati anche da parte della società civile, che spinga così le imprese a investire in soluzioni più sicure.

Fonti:

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