La sicurezza in cantiere ha bisogno di regole chiare e condivise

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L’edilizia è un settore fondamentale per la crescita del nostro paese, per lo sviluppo delle nostre infrastrutture e per il miglioramento dell’ambiente urbano. Occupa circa 1,3 milioni di addetti e, secondo i dati Istat, nel 2022 ha fatto segnare un PIL di 98,7 miliardi di euro (il 5,2% sul PIL totale), con una variazione percentuale del +10% rispetto all’anno precedente.

Purtroppo, il settore delle costruzioni non registra soltanto dati positivi. È, infatti, uno dei settori in cui si verificano più infortuni, spesso mortali, sul lavoro.

Fattori di rischio e criticità nei cantieri edili

Le cause principali degli infortuni nei cantieri sono rappresentate dalle cadute dall’alto, da incidenti con macchinari e attrezzature, da crolli strutturali, dall’assenza di adeguate protezioni collettive e individuali e da carenze di tipo gestionale

Abbiamo già fatto il punto sul tema della sicurezza in cantiere in quest’articolo, evidenziando, tra le altre cose, la necessità di una formazione regolare, di programmi di sicurezza adeguati e di un maggiore impegno, a livello sia organizzativo che individuale. Aggiungiamo qui che, per ridurre al minimo i rischi, c’è bisogno anche di regole chiare, che siano ben comunicate e realmente comprese.

Comunicare le regole in modo chiaro per essere più sicuri

Le normative a tutela della salute e della sicurezza nei cantieri edili non mancano: il tema viene trattato nel Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro e nelle sue successive modifiche; gli obblighi riguardano tanto il datore di lavoro e le imprese affidatarie ed esecutrici dei lavori, quanto i lavoratori. 

Dal canto loro, sempre più aziende investono tempo e risorse per migliorare la sicurezza nei luoghi di lavoro. C’è però un punto che viene spesso tralasciato: il fatto stesso di comunicare in modo efficace le regole della sicurezza. In altre parole, bisognerebbe assicurarsi che chi debba seguire queste regole le abbia prima di tutto comprese. 

I criteri da seguire per delle regole efficaci

Per essere ben comunicate, comprese e, quindi, applicate, le regole sulla sicurezza devono essere:

Regole interessanti

Una regola è interessante quando aiuta a svolgere un compito e fornisce informazioni importanti su come l’organizzazione si aspetta che sia eseguito. Questo significa che l’azienda che emette le regole deve essere prima di tutto una realtà ben organizzata, con processi disegnati nitidamente e ruoli chiaramente definiti

Una regola è interessante anche rispetto alle persone a cui è rivolta, persone che devono potere accedere a quella regola con facilità, ogni volta che ne hanno bisogno. 

Regole accessibili e chiare

Il supporto che contiene le regole può essere qualsiasi cosa, basta che sia adeguato ad accoglierle: un raccoglitore, fisico o digitale, una segnaletica, un tutorial, una checklist, una voce guida. 

Le istruzioni possono anche essere lunghe e specifiche, purché siano chiare e organizzate in modo da poter estrarne anche solo una parte. Spesso è utile, per esempio, avere la disponibilità di sintesi e schede che utilizzano grafici, colori e immagini.

Regole ben spiegate

Quando c’è la necessità di modificare una regola o introdurne una nuova, bisogna coinvolgere le persone interessate per aggiornarle. A seconda dei casi, può essere necessaria una piccola riunione, così come un corso ad hoc; è importante che questo momento sia seguito da un “test” che verifichi l’effettiva comprensione delle nuove indicazioni

Un modo efficace per spiegare una regola è fare riferimento ad esempi concreti e a scenari realistici e sollecitare le persone interessate al confronto e alle domande.

Regole applicate da tutti

Per essere efficaci, le regole devono essere applicate da tutti e su tutti i livelli. È importante ricordare che il rispetto delle regole è un processo che va dall’alto verso il basso: se chi si trova ai livelli più alti infrange una norma, non fa altro che comunicare che le regole possono essere tranquillamente violate. È facile, quindi, che il suo atteggiamento venga imitato da altre persone o che venga interpretato come disinteresse per le pratiche aziendali.

Regole tenute sotto controllo

Ogni violazione (ovvero la volontaria inadempienza di una regola) deve essere considerata un atto pericoloso, poiché può rappresentare un evento precursore di un danno. Posto che la violazione non viene quasi mai commessa con l’intento di provocare un incidente (si tratterebbe in questo caso di sabotaggio), spesso le persone non si attengono alle regole perché preferiscono fare riferimento alla propria esperienza, per questioni di praticità o perché non conoscono la procedura corretta da seguire (incorrendo quindi in errore). 

In tutti questi casi, le regole potrebbero essere mal formulate, difficili da reperire o comprendere, poco ottimizzate rispetto al lavoro da eseguire. 
Il monitoraggio diventa allora parte fondamentale dell’applicazione delle regole, perché consente, da un lato, di capire se queste vengono effettivamente seguite, dall’altro di migliorarle per adattarle ai processi.

La sicurezza dei cantieri è una questione che richiede uno sforzo tanto collettivo quanto individuale. Avere un sistema di regole chiaro, condiviso e compreso da tutti è il primo, imprescindibile passo per creare luoghi di lavoro più sicuri.

Fonti: Teknoring.com, Inail.it

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