Bonus edilizi 2024: i cambiamenti dopo il Decreto Sanzioni

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Il Decreto Sanzioni emerge come un punto di svolta significativo, in particolare per il settore edilizio. Ma cos’è esattamente questo decreto e quali sono le sue implicazioni?

Il Decreto Sanzioni, entrato in vigore il 28 giugno 2024, si inserisce nel più ampio contesto delle riforme fiscali, strumenti essenziali attraverso cui lo Stato raccoglie risorse per garantire servizi pubblici, mantenere l’efficienza della macchina amministrativa e promuovere l’equità sociale mediante la redistribuzione delle risorse.

L’obiettivo principale di questo provvedimento è mitigare l’impatto delle sanzioni tributarie e toccherà anche i bonus edilizi. Prima dell’introduzione del decreto, le sanzioni potevano raggiungere dal 30% al 200% dell’importo compensato, a seconda che si trattasse di credito “non spettante”o “inesistente”.

La nuova normativa invece, dal 1° settembre 2024, introduce un approccio più moderato: le sanzioni per i crediti “non spettanti” al 25%, mentre per i crediti “inesistenti” al 70%. 

Cosa cambia con il Decreto Sanzioni

Il nuovo Decreto Sanzioni introduce una distinzione più precisa tra crediti “inesistenti” e “non spettanti”. I crediti “inesistenti” sono definiti come privi dei requisiti legali o basati su documentazione falsa, mentre i crediti “non spettanti” si riferiscono a quelli utilizzati erroneamente o in misura eccessiva. Questa distinzione non è nuova, ma viene ora meglio definita e applicata. 

In precedenza, nei crediti classificati come “inesistenti”, il contribuente incorreva in una multa dal 100% al 200% dell’importo, per i crediti considerati “non spettanti”, la sanzione ammontava al 30%.

Con il nuovo decreto e l’aumento della percentuale prevista, la categoria dei crediti “inesistenti”, comporterà un aumento dei casi soggetti a sanzioni più severe. Contestualmente, si procede a una riduzione generale delle sanzioni. Questa riforma mira a fornire maggiore chiarezza ai contribuenti sulle conseguenze dell’utilizzo improprio dei crediti d’imposta, anche in caso di errori amministrativi non intenzionali, stabilendo un regime sanzionatorio differenziato in base alla natura dell’irregolarità.

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Per i crediti “inesistenti”

Un’eccezione per i crediti “inesistenti”: sebbene la sanzione base sia fissata al 70%, in circostanze specifiche come “oggetto di rappresentazioni fraudolente, attuate con documenti materialmente o ideologicamente falsi, simulazioni o artifici” la sanzione può incrementare fino a raggiungere il 105% e, nei casi più gravi, il 140%.

Per i crediti “non spettanti”

Riguardo la categoria dei crediti “non spettanti” nei bonus edilizi, da adesso sono inclusi anche quelli basati su fatti reali ma carenti di elementi specifici, o utilizzati in modo non conforme o fruiti in eccesso rispetto a quanto previsto, date le complessità di calcolo frequentemente riscontrate dai professionisti. La sanzione per questi casi è ridotta dal 30% al 25%. Per i crediti con irregolarità amministrative minori si introduce una sanzione fissa di 250 euro, applicabile solo se il contribuente sani la violazione amministrativa entro la dichiarazione dei redditi o entro un anno in assenza di dichiarazione. Questa distinzione riconosce le complessità di calcolo frequentemente riscontrate dai professionisti del settore.

La compensazione nel Decreto Sanzioni

Nel panorama dei bonus edilizi, la compensazione consiste nella sottrazione degli importi a credito da quelli a debito. Questi incentivi si traducono in detrazioni fiscali che maturano come crediti verso lo Stato per chi ristruttura casa. Sebbene questo meccanismo sia utile per stimolare gli investimenti nel settore edile, può essere soggetto a abusi e frodi. Il Decreto Sanzioni interviene proprio su questo fronte: nuove regole per garantire maggiore trasparenza nell’utilizzo dei crediti d’imposta. 

Nuove tolleranze costruttive per il Decreto Salva Casa

In parallelo al Decreto Sanzioni, è importante evidenziare le recenti modifiche apportate alle tolleranze costruttive dal Decreto Salva Casa. Queste modifiche introducono una maggiore flessibilità nella valutazione della conformità degli immobili, un aspetto cruciale per avere accesso ai bonus edilizi. Le nuove disposizioni stabiliscono una scala graduata di tolleranze, che variano dal 2% al 6% a seconda delle dimensioni dell’unità immobiliare. In particolare, per gli immobili di superficie inferiore a 60 metri quadri, è stata introdotta una tolleranza del 6%, la più alta della scala. Le tolleranze costruttive si applicano a parametri come altezza, distacchi, cubatura e superficie coperta. L’approccio più elastico può facilitare l’attestazione dello stato legittimo degli immobili, requisito fondamentale per l’accesso ai bonus edilizi e per le compravendite immobiliari. Questa novità si allinea con lo spirito del decreto sanzioni, mirando a semplificare e chiarire il quadro normativo per professionisti e proprietari immobiliari.

Fonti:

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