Un piano contro il dissesto idrogeologico, anzi più di uno

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Un piano nazionale contro il dissesto idrogeologico, che prevede una spesa immediata di 1,6 miliardi e azioni per 10-15 anni, è allo studio del Governo. Ad annunciarlo il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti.

“Si prevede di poter finanziare almeno gli interventi di demolizione – ha sostenuto il Ministro durante un’interrogazione a Montecitorio in tema di interventi del Governo rispetto alle demolizioni di opere abusive – da attuarsi da parte dei Comuni nelle zone in cui le condizioni di estrema fragilità del territorio rendono più urgente la realizzazione di interventi di prevenzione da eventi di dissesto idrogeologico, frane, alluvioni, erosione costiera ecc., e precisamente quelle aree in cui il rischio di tali eventi risulta classificato come elevato o molto elevato”.

Due le tipologie di intervento previste: una immediata e una per il medio e lungo periodo. Per la prima sono già stati individuati 1,6 miliardi che al momento sono fermi nelle contabilità dei commissari e per il cui sblocco servirà un intervento legislativo ad hoc.
È prevista l’istituzione, nello stato di previsione della spesa del ministero dell’Ambiente, di un apposito capitolo per il finanziamento della rimozione o demolizione di opere ed immobili realizzati in aree a rischio idrogeologico elevato o molto elevato in assenza o in totale difformità dal permesso di costruire. Le misure di demolizione, ha evidenziato il Ministro, implicano “grandi oneri economici e quindi la necessaria esigenza di rilevanti disponibilità finanziarie immediate che, nella maggior parte dei casi, mancano”.

Il nuovo progetto di interventi si affianca al Piano Terra Ferma, presentato a marzo. Un piano per cui il Governo ha stanziato 1,7 miliardi di euro e il Cipe 680 milioni di euro.

Un’attenzione, quella del nuovo Governo per il problema del rischio idrogeologico, che è motivata anche da tutti i report sul tema che riportano una situazione particolarmente preoccupante. Il dossier annuale “Ecosistema Rischio 2013” realizzato da Legambiente e Protezione Civile, dichiara a rischio l’82% dei comuni italiani.

Legambiente ha anche realizzato “Dissesto Italia” un web documentario costituito da video, foto, documenti di approfondimento e infografiche interattive, frutto di un reportage di tre mesi attraverso i luoghi simbolo del dissesto, da quelli colpiti più di recente a quelli già dimenticati ma ancora a rischio per gli abitanti.

Foto credit: Roberto Ferrari

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