Ripristinare in maniera duratura nel tempo

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Ai giorni nostri il calcestruzzo armato è il materiale più impiegato in edilizia grazie ad una serie di vantaggi che lo fanno preferire ad altri materiali quali la facilità e la velocità della sua messa in opera, la sua economicità e la sua lavorabilità, che consente di realizzare le forme più complesse.

È comunemente noto che le strutture cementizie mostrano una durabilità nel tempo variabile in funzione delle: condizioni climatiche, ambientali, dalla presenza di difetti nel calcestruzzo o di corrosione delle armature.

L’analisi della durabilità delle strutture cementizie

A causa di fenomeni difficilmente valutabili, sottostimati, maldimensionati o variazioni dell’ambiente esterno, le strutture cementizie mantengono con difficoltà la vita nominale per le quali sono state dimensionate.

Prima di procedere con il recupero del calcestruzzo è assolutamente necessario conoscere a fondo le cause che hanno portato al degrado mediante un’accurata indagine, che non deve limitarsi ad una visione superficiale, ma deve estendersi alla conoscenza della profondità del danno. Interventi avventati o ripristini limitati, infatti, contribuiscono ad acuire il danno.

L’analisi del degrado deve essere eseguita valutando la profondità della carbonatazione, il grado di solfatazione, le condizioni del copriferro e le eventuali fessurazioni presenti.
Una volta che è stato valutato correttamente il danno, si può procedere con l’intervento di ripristino che deve provvedere a impedire l’avanzamento della corrosione, eliminare crepe e imperfezioni superficiali, impedire il passaggio dell’acqua all’interno e restituire il pregio estetico alla superficie.

La linea specifica Tradimalt per il recupero del calcestruzzo

La Tradimalt Spa ha progettato e lanciato sul mercato una linea di prodotti specifici per sostituire le parti danneggiate di calcestruzzo, ripristinandone l’integrità e la durabilità strutturale.

Nel caso in cui l’analisi del degrado metta in evidenza che l’ammaloramento della struttura ha interessato uno spessore minimo (circa 5 mm), si procede con una rasatura della parte con opportuni rasanti che garantiscono un’ottima resistenza agli agenti aggressivi esterni, tipo Tradimalt Rasoplus, malta cementizia polimero modificata per la rasatura in esterno o interno di supporti in calcestruzzo. La presenza di specifici additivi garantisce un miglioramento delle prestazioni meccaniche, dell’adesione ed una migliore resistenza all’anidride carbonica, all’acqua ed agli agenti atmosferici in generale.

Una corretta applicazione di tale prodotto prevede una o due passate dello spessore totale di 3-5 mm, con interposta idonea rete in fibre di vetro alcali resistente, e, successivamente, rifinitura con frattazzo di spugna.

Qualora non sia stata effettuata una corretta posa in opera dei materiali o sia stata fatta un’errata valutazione dei fenomeni corrosivi possono verificarsi distacchi consistenti nella zona ammalorata, che richiedono interventi di ripristino importanti (da 0,5 cm a 5 cm). In tal caso si parla di struttura mediamente degradata.

Le tipologie di interventi in questi casi sono:

• Consolidamento strutturale mediante applicazione manuale o a spruzzo di malte antiritiro e tixotropiche come Tradimalt RS Ripristino, Rapid Ripristino o Coprifacile Ripristino.

• Colaggio di malte cementizie superfluide, come Tradimalt RS Ripristino colabile o Rapid Ripristino colabile, all’interno di casseforme, qualora le caratteristiche geometriche della struttura lo consentono.

Nel caso in cui il grado di corrosione che interessa la struttura ha provocato danni ingenti (superiori a 5 cm) e sono richiesti interventi massicci, si procede quasi obbligatoriamente con l’utilizzo di malte colabili come Tradimalt RS Ripristino colabile o Rapid Ripristino colabile, che vanno versate all’interno di casseforme con flusso costante favorendo la fuoriuscita di bolle d’aria. Le casseforme devono essere costituite da un materiale di adeguata resistenza, sufficientemente impermeabile, per evitare la sottrazione di acqua dall’impasto, saldamente ancorate, sigillate e contrastate per resistere alla pressione esercitata dalla malta ed evitare la perdita di materiale.

Il ciclo del ripristino prevede in breve:

• La preparazione adeguata del supporto rimuovendo il ferro distaccato e le parti inconsistenti;
• La pulitura e la depolverizzazione della parte nella quale è stato effettuato l’intervento;
L’applicazione a pennello (preferibilmente in due mani) della boiacca passivante Tradimalt Trattamento Ferro, avendo cura di ricoprire tutta la superficie del ferro;
• La ricostruzione delle geometrie originali con malta a ritiro compensato, comprimendola contro il supporto in modo tale da evitare la formazione di sacche d’aria che potrebbero compromettere la durabilità dell’intervento;
• La regolarizzazione delle superfici e di difetti superficiali, come nidi di ghiaia e riprese di getto, con il rasante antiritiro e anticarbonatazione Tradimalt Rasoplus, prima della successiva pitturazione.

Nel caso di utilizzo di malte colabili devono essere realizzati opportuni casseri che devono essere costituiti da un materiale di adeguata resistenza, sufficientemente impermeabili, per evitare la sottrazione di acqua dall’impasto, saldamente ancorati, sigillati e contrastati per resistere alla pressione esercitata dalla malta ed evitare la perdita di materiale.

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