Cosa sono i ponti termici e come contrastarli

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Per ponti termici si intendono quelle zone, limitate in termine di superficie, dell’involucro edilizio nelle quali la resistenza termica non è uniforme e cambia in modo significativo. In queste zone vi è un incremento del valore dei flussi termici e una variazione delle temperature superficiali interne, con conseguente aumento della quantità di calore disperso attraverso le pareti.

Generalmente si possono dividere in ponti termici di struttura, dove la presenza di elementi eterogenei di maggior conduttività aumenta il flusso termico locale, ponti termici di forma, quale la presenza di spigoli che provocando un addensamento delle isoterme generano un aumento del flusso termico totale, discontinuità termo-fisiche, che dipendono dalle diverse caratteristiche di conduttività termica dei materiali che compongono l’elemento edilizio, ad esempio nel caso di un pilastro posto in una parete muraria, dove lo stesso spessore è il medesimo ma varia la conduttività dei materiali, e in discontinuità geometriche e termo-fisiche, date dalla contemporanea differenza sia geometrica sia dei materiali che costituiscono l’elemento, come è il caso delle congiunzioni parete/balcone, solaio/parete o solaio/pilastro; in questo caso, la differenza dei materiali e della geometria richiede che il flusso di calore sia calcolato nelle tre dimensioni.

La presenza dei ponti termici nell’involucro dell’edificio può comportare seri problemi, con un conseguente calo del comfort abitativo, gli effetti hanno un impatto principalmente sui seguenti aspetti:

Igienico-sanitari: la presenza di ponti termici può portare alla formazione di muffe e macchie dovuta alla condensa superficiale che si forma nelle zone superficiali a bassa temperatura.
Strutturali: la presenza di condensa porta ad avere anche un degrado delle strutture e dei materiali con una riduzione delle prestazione e della durabilità dei materiali stessi.
Comfort: a causa della differenza di temperatura disomogenee all’interno dell’edificio si ha un calo del comfort termico.
Energetici: il maggior flusso termico attraverso i ponti termici provoca una maggior dispersione globale dell’edificio con conseguente aumento dei consumi energetici.

Per cui la correzione dei ponti termici nelle nuove costruzioni potrebbe avere principalmente due finalità: da un lato eliminare i fattori di degrado, quali muffe, condense e umidità, aumentando la temperatura superficiale all’interno dell’ambiente, dall’altro ridurre le dispersioni termiche e, di conseguenza, diminuire i consumi energetici utilizzando un valore del coefficiente di trasmissione lineica ridotto. In generale, correggere un ponte termico non significa debellare completamente le dispersioni termiche della discontinuità, per cui riduzione di un ponte termico potrebbe non essere sinonimo di realizzazione di un ponte termico corretto.
Per cui nelle nuove costruzioni la correzione dei ponti termici non deve esistere ma, tali problematiche, devono essere accuratamente studiate in fase di progettazione per essere eliminate del tutto. Oggigiorno, infatti, esistono numerosi sistemi di calcolo che consentono lo studio nei minimi dettagli dei ponti termici, e potete starne certi che il tempo dedicato a questo tipo di lavoro sarà ricompensato dall’ottima riuscita dell’edificio, che potrà essere confortevole ed energeticamente efficiente.

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