Ok della Commissione alla riforma degli appalti, ma il via libera definitivo rischia di slittare

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Superato l’esame in commissione per la riforma degli appalti di cui vi avevamo anticipato alcuni contenuti qualche mese fa. Il rischio adesso, secondo quanto pubblicato dal IlSole24ore è di non riuscire a ottenere il via libera finale entro la fine dell’anno a causa del fitto calendario di Palazzo Madama nelle prossime settimane, nonostante l’esame del disegno di legge sia programmato già a partire da martedì 15.

Il testo, dopo il passaggio in Commissione, è rimasto inalterato ed è destinato a cambiare profondamente il sistema di affidamento di contratti pubblici.

“Siamo arrivati alla fine. E’ una buonissima notizia per il sistema dei lavori pubblici italiani”, ha detto il Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Graziano Delrio, secondo quanto pubblicato da Edilportale. “Ora la riforma credo andrà rapidamente all’approvazione, poi dobbiamo correre per l’applicazione delle norme europee e, entro aprile, sarà realizzato il recepimento delle norme comunitarie e così diventerà operativo entro l’estate”.

Il nuovo testo, ha spiegato sempre secondo Edilportale il Ministro “vuol dire trasparenza, efficacia delle opere e buon utilizzo dei soldi pubblici. Abbandonando il massimo ribasso e le zone opache abbiamo introdotto un grande elemento di lotta alla corruzione. Con la riforma viene realizzata inoltre un’opera di semplificazione importantissima. Nella semplicità c’è la ricetta giusta per fare le opere bene e presto e più efficaci. Fino ad ora ci voleva troppo tempo per realizzare le opere perché non c’erano i progetti. Ora i progetti tornano centrali e ciò vuol dire certezza dei costi e dei tempi”.

Ecco alcune delle novità previste:

• per favorire le gare telematiche e cancellare l’obbligo di pubblicazione sui giornali, le stazioni appaltanti dovranno pubblicare i bandi di gara sul proprio sito web;

• i criteri di aggiudicazione, le condizioni di esecuzione dei contratti e la scelta delle tecnologie di informazione e comunicazione dovranno assicurare l’accessibilità alle persone con disabilità;

• non potranno essere riconosciuti incentivi alla progettazione (2%) per i dipendenti pubblici;

• il ricorso all’appalto integrato dovrà essere limitato tenendo conto del contenuto innovativo o tecnologico delle opere da appaltare in rapporto al valore complessivo dei lavori;

• chi si aggiudicherà una concessione attraverso una gara, potrà affidare anche tutti i lavori alle società in house;

• chi, al contrario, è titolare di una concessione di importo superiore a 150 mila euro senza aver vinto una gara, dovrà affidare l’80% dei lavori bandendo una gara, mentre potrà affidare in house il restante 20%;

• saranno ammesse deroghe alla procedure ordinarie solo in casi di emergenza e dovranno essere redatte delle linee guida per gli appalti legati ad esigenze di Protezione Civile.

• i servizi di ingegneria e architettura e tutti i servizi di natura tecnica non potranno più essere affidati basandosi solo sul criterio del prezzo, ma su quello dell’offerta più vantaggiosa;

• la fase progettuale e la qualità architettonica saranno valorizzate con l’introduzione dei concorsi di progettazione;

• le gare non potranno essere bandite solo sulla base del progetto preliminare;

• i progetti dovranno essere pubblicati online per garantire la ponderazione delle offerte;

• sarà incoraggiato l’uso del BIM (Building Information Modeling) per la simulazione elettronica delle informazioni edilizie;

• per la qualificazione delle imprese non si considereranno solo i requisiti formali, come fatturato e numero di addetti, ma anche la “buona condotta” tenuta negli appalti precedenti;

• negli appalti dovrà essere garantita la sostenibilità energetica e ambientale legando il criterio di aggiudicazione ai costi del ciclo di vita dei prodotti e prevendendo un punteggio maggiore per i lavori, i beni e i servizi con un minore impatto sulla salute e sull’ambiente;

• in caso di inadempimento da parte dell’appaltatore, la stazione appaltante procederà al pagamento diretto dei subappaltatori.

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