Riforma degli appalti: le novità

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È in discussione in questi giorni al Senato la riforma del Codice Appalti, un testo che partendo dalle direttive Ue 2014/24 sugli appalti e 23/2014 sulle concessioni, cambierà radicalmente il settore.

Obiettivo: la semplificazione e l’eliminazione di molti ostacoli burocratici. Un obiettivo che verrà realizzato eliminando gli oltre 600 articoli che disciplinano ad oggi le procedure di assegnazione degli appalti. Nascerà, infatti, un testo unico con al massimo 200 articoli.

Queste le modifiche note fino a questo momento:

Per tutti i soggetti pubblici e privati, titolari di concessioni di lavori o di servizi pubblici esistenti o di nuova aggiudicazione, scatterà l’obbligo di affidare tutti i contratti di lavori, servizi e forniture mediante procedura ad evidenza pubblica, anche di tipo semplificato. Per le concessioni già esistenti ci sarà un periodo transitorio di adeguamento di dodici mesi.

La legge obiettivo per le grandi infrastrutture strategiche dovrà essere semplificata e uniformata al sistema generale delle regole sugli appalti, superando molte delle figure e delle procedure ad hoc previsto oggi per questi interventi.

Saranno, poi, introdotte forme di centralizzazione delle committenze e di riduzione del numero di stazioni appaltanti e saranno razionalizzate le procedure di spesa attraverso criteri di qualità, efficienza, contenimento tempi e piena verificabilità dei flussi finanziari. Sarà dunque vietato l’affidamento di incarichi di ingegneria e architettura basandosi solo sul criterio del prezzo: sarà l’offerta economicamente più vantaggiosa ad essere premiata e non il massimo ribasso.

In caso di inadempimento da parte dell’appaltatore, la Stazione Appaltante procederà al pagamento diretto dei subappaltatori. I concorrenti avranno l’obbligo di indicare, in sede di presentazione dell’offerta, le parti del contratto che intendono subappaltare e una terna di nominativi di subappaltatori per ogni tipologia di lavorazione.

La nuova disciplina dovrà garantire anche trasparenza e pubblicità delle procedure di gara e di tutte le fasi precedenti e successive ad essa. Le varianti in corso d’opera dovranno essere ridotte al minimo e giustificate da effettive necessità.

Una novità importante è costituita dall’introduzione del débat public, ovvero la partecipazione dei cittadini, su modello francese, per la realizzazione di grandi progetti infrastrutturali aventi impatto sull’ambiente o sull’assetto del territorio.

Foto credit: andrechinn

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