Come sarà il nuovo ponte di Genova disegnato da Renzo Piano

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Il nuovo ponte di Genova, che sostituirà il ponte Morandi crollato il 14 agosto, sarà quello pensato da Renzo Piano. Ormai è ufficiale, nonostante le non poche polemiche che hanno animato il dibattito negli ultimi giorni.

Il progetto è stato presentato ufficialmente lo scorso venerdì 7 settembre, al termine di una riunione con il Governatore della Liguria, Giovanni Toti, il sindaco di Genova, Marco Bucci, e i vertici di Autostrade e Fincantieri.

Il nuovo ponte disegnato da Renzo Piano e dal suo team sarà in acciaio, con più pilastri di sostegno, in modo che il passo tra uno e l’altro sia più breve, ma più snelli del precedente. Avrà quattro corsie da 3,45 metri e due corsie di emergenza.

La struttura e il colore ricorderanno una nave, per legarne l’immagine alla storia e all’identità della città di Genova. “Non una bellezza cosmetica, ma essenza, come è giusto che sia a Genova – ha dichiarato Renzo Piano in conferenza stampa, secondo quanto pubblica architetti.com – Il ponte deve celebrare in modo sottile, ma non retorico, il fatto che la città è stata teatro di una tragedia“.

Schizzo di Renzo Piano © Renzo Piano

Il progetto tiene conto anche delle future manutenzioni, prevedendo che tutte le parti in acciaio siano facilmente raggiungibili per effettuare la necessaria manutenzione senza costi proibitivi.

Quasi certamente non ci sarà alcun concorso per la sua realizzazione. “Noi abbiamo più volte chiesto al governo un provvedimento di legge straordinario che ci consenta di derogare al codice in vigore sugli appalti – ha dichiarato il Governatore Toti, come si legge su edilportale.com – anche perché se si dovesse fare una gara europea non sarebbe possibile realizzare il nuovo punte in un anno: il solo fatto che io dico che in un anno sia possibile farlo vuol dire che non ci dovrà essere una gara, altrimenti servirà un anno solo per fare la gara”.

La promessa che è stata fatta alla città è, infatti, che il nuovo ponte sul torrente Polcevera sarà pronto entro ottobre 2019, novembre al massimo.

Ancora vaghe le modalità con cui si procederà alla demolizione di quel che resta del Ponte Morandi. Probabilmente alcune fasi della demolizione potranno avvenire in contemporanea con la fase di ricostruzione.

Certamente nei prossimi mesi sarà, invece, pubblicato un concorso internazionale per la rigenerazione del quartiere sotto il ponte, che dovrà essere ridisegnato con la logica del “rammendo urbano“.

L’auspicio, o la sfida, di Renzo Piano è che il ponte possa durare mille anni.

 

Foto credit: Shunji Ishida pubblicato da architetti.com

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